lunedì 17 ottobre 2011

Primarie: analizziamole bene....

Ho letto in queste ore analisi rapide fatte su giornali e su facebook e devo dire che risultano veloci e un po' superficiali.

Partiamo dalla partecipazione. Leggo che è stata un vero successo. Non sono del tutto d'accordo. La partecipazione è stata di sicuro sufficiente ma non un "successo" oltre le le previsioni (aggiungo io). Anzi forse addirittura al di sotto della previsione, se sono da riciclare oltre mille schede. Non solo, il paragone con le primarie interne del PD dove si raggiunsero 900 elettori è errato. Parliamo di primarie per la governance di un partito (nazionale e regionale), rispetto a quelle comunali che dovrebbero essere senza dubbio più sentite, visto la scelta ricade direttamente su tutta la collettività e non solo su qualche militante di partito. 
Ieri ho dato un po' di numeri (come sempre) che di sicuro sono più accettabili come paragone da quelle date dal Patto alla stampa. Quindi bella giornata di democrazia, ma evitiamo di definirla anche come un bel successo, anche perché gli elettori più vicini proprio alle due proposte di sinistra non raggiungono nemmeno gli 840 voti (837 per la precisione) contro i 900 dell'allora solo PD.

Passiamo al risultato. Una (ennesima) Caporetto per la sinistra locale. I due candidati supportati dai relativi partiti non riescono ad avvicinare nemmeno i voti di un singolo uomo ormai da tempo fuori da un partito e quindi senza l'appoggio di una struttura che possa convogliargli voti. Non mi aspettavo piazzamenti differenti (vedi 3 ottobre) da quelli che ci sono realmente stati, anche se non nascondo di aver creduto negli ultimi giorni ai numeri sul web e ai rumors che mettavano in dubbio queste mie convinzioni. Di sicuro non mi aspettavo un risultato di queste dimensioni. 
Rochira ha avuto negli ultimi anni un buon seguito, rimane pur sempre il primo dei non eletti in provincia e alle scorse regionali ha dato in lascito ad un candidato alle regionali un bel pacchetto di voti, ma ieri forse abbiamo assistito a qualcosa che va oltre. 
I castellanetani hanno scelto dopo un decennio di sindaci catapultati, uno che ha esperienza (in senso buono) nel palazzo, uno che "sa il fatto suo" e che nonostante tutto è comunque "nuovo". Le scelte di PD e SEL si sono dimostrate invece sballate. Errato è pensare che il cambiamento possa passare solo dalla data scritta sulla carta di identità. Il cambiamento c'è solo se si ragione su elementi di merito e l'età, il sesso, la religione, il colore della pelle, etc. con il merito non hanno niente a che vedere. Il merito nella politica lo si acquista facendola (un Pippo Civati, è "nuovo" nel PD ma fa politica attiva dal '97). Credo che molti castellanetani abbiano votato in questo modo. 

Così come ci sono quelli a cui non interessa il colore del candidato, ce ne sono altrettanti (come il sottoscritto) che ne fanno della stessa una condicio sine qua non. Le primarie di ieri mi hanno semplificato la vita. Un candidato in meno a cui avrei pensato di poter dare il mio voto.
Visto quello che si sta prospettando a destra (1 candidato zona pdl, uno probabile di fli, ieri un candidato sindaco per il Patto e forse addirittura una altro per i briziani), a sinistra si apre una prateria da cui poter attingere i voti. Non tutto però è facile come sembra. Ieri le primarie hanno mostrato che si chiede un cambio e una novità basata su basi concrete. Forse bisognerà tenerne conto anche per poter avvantaggiarsi da una situazione simile. I nostri eroi riusciranno a capirlo? Lo scopriremo nei prossimi mesi....

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