mercoledì 26 maggio 2010

Le province verranno realmente tagliate?


Ecco l'ennesimo provvedimento sensazionalistico e propagandistico. Vorrei ricordare che il PDL in campagna elettorale aveva promesso l'eliminazione delle province e non il taglio di un numero risibile di essere (meno di dieci). Invece vince nuovamente la Lega Nord che protegge i propri interessi castali.

Basta leggere il provvedimento per scoprire che si aboliscono solo le province con abitanti inferiori ai 220 mila, in regioni non a statuto speciale e non vicine ai confini (del Nord... quelli marittimi per loro non contano, avranno chiesto qualche consulenza in geografia a Renzo Trota Bossi).

Ieri Lupi a Ballarò ha affermato che non sono poche le province sotto i 220 mila abitanti (infatti sono pochissime se si eliminano i distinguo), in realtà come dice l'Olandese Volante sono meno di dieci (9 per la precisione, massimo 13), come è anche facile da verificare dalla foto in allegato (presa dallo stesso blog).


Cliccare sull'immagine per ingrandirla

In Rosso le province "sicuramente" abolite
In Arancio quelle a rischio abolizione
In Verde le province sotto i 220 mila ab. al confine
In Blu le province sotto i 220 mila ab in regioni a statuto speciale

Io sono favorevole all'eliminazione di tutte le province (anche se farei finalmente partite le città Metropolitane). Avrei accettato però un taglio più sostanzioso: per costituire e mantenere una provincia minimo 300 mila abitanti, ed eliminazione delle province nelle regioni che ne hanno solo una, demandando tutte le competenze alla regione stessa (questa però necessiterebbe di modifica costituzionale).

aggiornamento: come si poteva immaginare, alla fine era solo propaganda. Bossi li tiene tutti in pugno.

(L’immagine è rilasciata sotto licenza CC-BY-SA, da l'Olandese Volante).

giovedì 20 maggio 2010

Acqua pubblica


Ecco un bell'esempio da esportare in tutti i comuni italiani, anche se qui in provincia di Milano ormai è già molto diffuso.
Oltre alla battaglia contro la privatizzazione del bene più collettivo che esiste, i punti di distribuzione gratuita dell'acqua, evoluzione delle vecchie fontane sono un altro sistema da esportare in tutta la nazione e sopratutto nel mio sud.
A differenza dell'antenata fontana queste "case" hanno ulteriori sistemi di filtraggio e producono anche l'acqua gasata. Senza contare che periodicamente vengono pubblicate le analisi all'uscita del "rubinetto". Senza contare che si elimina l'acquisto di acqua in bottiglia riducendo di fatto i rifiuti.
Ormai per riempire il sacchetto della raccolta differenziata della plastica ci metto quasi un'eternità!

lunedì 17 maggio 2010

Juve: Ritorno al progetto


Diciamo che la giornata di ieri per noi juventini non è stata un gran che. Arrivavamo da un sabato sera da delirio: l'amichevole pre-estiva Milan-Juventus, è stata la fotografia della nostra squadra durante l'anno. Umiliati da un'altra nobile decaduta del calcio italiano, vittima sacrificale per l'addio del gentiluomo Leonardo a cui il popolo rossonero (ma anche i molti bianconeri presenti come me allo stadio) hanno dato il giusto tributo. La domenica del 17esimo (giusto e meritato) scudetto nerazzurro. Squadra potente e vincente che sabato prossimo darà a noi tutti l'ennesimo smacco.

Infine ecco gli annunci. La Juve dopo aver buttato 4 anni di progetto per la ricostruzione, ricomincia tutto dall'inizio. Si affida a Delneri, un dejavù che ci riporta direttamente al periodo in cui la vecchia signora fu affidata a Ranieri. Nessuna voglia o forse possibilità economica, di rimetterci in gioco sin da subito con un allenatore d'esperienza internazionale come Benitez. Ricominciamo a ricostruire un progetto, con la differenza che rispetto al post promozione in A non avremo più le stelle ereditate dal periodo della triade. Da domani si ricomincerà da zero e si dovrà ricostruire una squadra completamente, il che ci lascerà lontani dalle ambizioni di gloria per almeno un altro paio di anni.

Via i senatori (Treseguet e Camoranesi), via le pippe che ci siamo sobbarcati (Grygera, Zebina), via i rottami che ci ha portato Lippi (Cannavaro e Grosso), via i giovani mai esplosi che ancora hanno un certo mercato (Giovinco e De Ceglie), via il tronista ancora in crociera (Amauri). Ma per costruire dovremmo vendere anche qualche nostro buon giocatore (Buffon o Sissoko). Melo e Diego preferirei rivederli (comunque uno o due fra Melo, Sissoko e Poulsen va/nno ceduto/i).
Da chi ripartire? Io ripartirei da Buffon, Chiellini, Marchisio, Del Piero (ma in panca) e Iaquinta e sopratutto non mi farei scappare ne Caceres ne Candreva. Delneri dovrà ricominciare qui attendere dei buoni acquisti di Marotta e rivalutare i tanti nostri giacatori che in questo anno hanno fatto davvero pietà. Però nessuna illusione di coppe e scudetti vari, il prossimo sarà (nuovamente) un anno di transizione. Intanto possiamo soltanto essere soddisfatti dell'allontanamento di Blanc dalla stanza dei bottoni e dell'epurazione di Secco sostituite da persone maggiormente competenti.

giovedì 13 maggio 2010

L'esposto della Juve è molto di più di quello che sembra


Leggendo bene l'esposto della Juve si può notare che (per la prima volta) la dirigenza chiede anche qualcosa più di una semplice revoca dello scudetto all'Ambrosiana.

Leggete bene: Revoca, Deferimento e Danni, come minimo, nonché nelle ultime righe si parla anche di "...con ogni consequenziale pronuncia ripristinatoria dello status quo ante" che io leggo davvero come qualcosa di più....

Staremo a vedere, anche se da quello che sembra la giustizia sportiva molto rapida nel 2006 oggi se la sta prendendo davvero comoda....

L?esposto per intero, si può trovare su Tuttosport. Stranamente tutti gli altri organi di (dis)informazione hanno parlato solamente di revoca. Ma ormai siamo abituati, visto che anche nel caso dell'udienza con Ancelotti tutti i grandi media hanno dato solo una loro lettura personale delle dichiarazioni.

martedì 11 maggio 2010

Un PD "invidioso" del PDL


Sembrava quasi strano che per la prima volta i problemi fossero solo e soltanto nello schieramento avverso. Fatto sta che i "gloriosi" capetti Democratici colti dall'invidia hanno alzato anche loro un bel polverone interno, con la differenza che le questioni sollevate nei democratici sembrano davvero banali rispetto al duello Berlusconi-Fini.

La minoranza PD che fa? Solleva le complesse questioni sul partito light e maggioritario, questioni di "primaria importanza" rispetto alla crisi ai licenziamenti e alla cassintegrazione dominante nel paese. Che dire.... come al solito complimenti al PD, per i grandi temi trattati.

Ed intanto invece la maggioranza del PD (anche lei assorta a risolvere i problemi del Paese, fra un "ma vada a farsi fottere" e una sollevazione a Ballarò, si comporta come la maggioranza del PDL cercando di ridurre la "democrazia interna e dal basso". Come? Eliminando dallo statuto le primarie per la designazioni di candidati sindaci, presidenti di provincia e regionali. Cosa strana, proprio nel momento in cui questo sistema è davvero funzionato come nel caso "Vendola".

Avrei capito la modifica dello statuto per quanto riguarda l'utilizzo delle primarie per l'elezione dei segretari (in fondo non ha senso utilizzare le primarie se poi il segretario non è di conseguenza anche candidato presidente del consiglio a causa di un sistema elettorale non propriamente maggioritario), ma quella per le cariche politiche e amministrative proprio no. Anzi mi sarei aspettato che il sistema "primarie" fosse esteso anche alla formazione dei listini bloccati delle elezioni politiche, considerando che difficilmente il porcellum verrà modificato a breve (non lo abbiamo fatto quando eravamo al governo, pensa un po' se lo fa il divorziato di Arcore).