lunedì 29 novembre 2010

WikiLeaks... ovvero l'acqua calda

Non ho capito tutta questa corsa alle sconvolgenti notizie, di questi giorni. In fondo sono davvero semplici "taglia e cuci" della diplomazia internazionale, non molto differenti da quelle fatte nei vicoli da vecchie comari...

Io a WikiLeaks preferisco CiwikiLeaks:

Del Piero tira bene le punizioni.
Fini era fascista fino al 1994, poi berlusconiano fino al 2010.
D'Alema si è stancato di sostenere Bersani.
Casini è sempre stato al governo del Paese, anche se finge di provenire da un satellite di Giove.
Montezemolo avrebbe un conflitto d'interessi anche lui, se entrasse in politica.
Se il Pd va avanti così, Vendola arriva al 20%

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domenica 28 novembre 2010

Juventus on tour (Miejski Stadion)

Siamo arrivati all'ultima trasferta (ma speriamo solo del girone) di Europa League. Ecco il più recente degli stadi europei. Siamo in Polonia a Poznan (530 mila ab.) dove in previsione di Euro 2012 (Polonia-Ucraina) è stato realizzato un ottimo stadio. Parliamo proprio di quella nazione che ci ha soffiato i primi Europei (poi hanno bissato i cugini d'oltralpe) nella corsa ad un europeo, forse con qualche mazzetta, ma sicuramente con stadi migliori e più più moderni di quelli che i nostri dirigenti federali avevano proposto in book davvero ridicoli.

Ma torniamo a Poznan. Lo stadio di proprietà del comune, costruito sullo scheletro del vecchio è stato completato a settembre e inaugurato in occasione della partita del Lech con il Salisburgo, sarà per i prossimi anni lo stadio che divideranno le due squadre di Poznan (il Lech e il Warta che milita in seconda divisione). Lo stadio è costato ben 200 mln di euro. Ha una capienza di ca. 43000 posti a sedere, 40 skybox. Le autorità cittadine hanno deciso che questo stadio presto avrà il nome di uno sponsor che oltre ad impossessarsi del “namig right” si assumerà la gestione dell'impianto. A differenza di molti altri stadi moderni questo impianto sembra però essere di “vecchia generazione”, infatti non sarà vivo 7 giorni su 7 ma solo nei giorni degli eventi sportivi, il che si traduce in meno servizi per gli utenti come bar e ristoranti rispetto al nostro nuovo stadio. Dalla sua però avrà una rete efficientissima di trasporti pubblici (cosa di cui si sa ancora poco sul nostro stadio), che ha permesso di minimazzare il numero di parcheggi (900 vs ai 4000 previsti per il nostro).

I prezzi dei biglietti in questo stadio? Da 10 a 25 euro per i posti più popolari, ma ricordiamoci che siamo in Polonia e che nonostante la grande crescita di questo Paese (superiore di gran lunga a quella italiana) il costo della vita rimane notevolmente inferiore a quello italiano. Il che conporta che tali prezzi rimangono fuori dalla portata delle fasce meno ricche della popolazione polacca. Ecco una serie di immagini dello stadio e un bel video sulla sua inaugurazione.


Un video che meglio spiega tutto:




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lunedì 22 novembre 2010

I miei dubbi su Vendola


Ho votato Vendola con convinzione per ben due volte e precedentemente l'ho anche sostenuto per le primarie (allora ero anche iscritto al PD) e ancora oggi lo considero uno dei migliori candidati premier a disposizione per la Sinistra (ed anche per il CentroSinistra).

Ma come tutte le persone "libere" anche io ho i miei dubbi e riguardano sopratutto alcune politiche da governatore.

La prima riguarda il grande interessamento del governatore (e di alcuni suoi assessori) nei confronti dell'Ospedale San Raffaele. Ormai è quasi deciso, la Vendola ha deciso che Don Verzè avrà il suo ospedale a Taranto. Bene, direbbe qualcuno, una struttura "all'avanguardia" in più, ma forse non si sa che contemporaneamente verranno chiusi reparti e/o dismessi interi ospedali. Nulla contro una politica di riorganizzazione, ma davvero siamo convinti che i problemi (grossi) della sanità pugliese si possano risolvere in questo modo e non eliminando il vero cancro delle nomine politiche e del controllo che la politica ha su tutta la sanità, dalla nomina dei direttori generali, passando a quella dei primari e finendo con quella di infermieri e (sopratutto) dei lavoratori di supporto (portantini, e imprese pulizia, etc)?Mha io ho grossi grossissimi dubbi.

Il secondo invece riguarda un tema che vede attualmente la Puglia primeggiare, ma scavando scavando non è tutto oro quello che luccica. La produzione di energia pulita il solare e l'eolico sopratutto per quanto riguarda i grossi impianti a terra. Puzza di malavita organizzata ma anche e sopratutto grande consumo del territorio. Troppi parchi solari ed eolici e poca considerazione per i i piccoli impianti domestici. Questi impianti servono per abbattere le emissioni di CO2, ma se vengono posti in sostituzione di frutteti, vigneti, etc, non facciamo altro che ridurre proprio le porzioni di territorio atte ad assorbire anidride carbonica per mezzo di fotosintesi... e allora?

Come ho già scritto in tempi recenti, mi aspetto da Vendola maggiore attenzione sulla Puglia, cosa che nelle ultime settimane e mesi vedo sempre più scemare....

p.s.: ho appreso che la Federazione della Sinistra vorrebbe federarsi con Sinistra Ecologia e Libertà... sarebbe un grande errore per entrambi i partiti e così facendo Vendola perderebbe (sicuramente) il mio voto (oggi ancora incerto).

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giovedì 18 novembre 2010

Italianizzare il sistema (elettorale) tedesco


Si va verso le elezioni (ma come dice il vecchio Trap: non dire gatto se non ce l'hai nel sacco), ma come ho già ribadito e come dice anche Nicola, forse sarebbe meglio cambiare la legge elettorale vigente (e solo quella, senza governi e governicchi che puntano anche a fare altre porcherie).
Chi mi ha già letto sa che non ho molto in simpatia il sistema elettorale crucco, a cui preferisco di gran lunga quello francese (e anche quello spagnolo).

Però non si può far finta di non vedere che il porcellum tutt'ora vigente sia anche ben peggio e quindi visto che difficilmente si riuscirà ad arrivare a qualsiasi accordo sul sistema transalpino e meglio puntare a limitare i danni anche con il “pessimo” sistema tedesco.
In poche parole il sistema tedesco funziona così: ci sono due voti, uno proporzionale e uno maggioritario. Il primo determina il numero dei seggi totali di ogni partito (a cui possono accedere solo i partiti che hanno superato il 5% e/o quelli che hanno conquistato almeno 3 seggi uninominali), il secondo individua il 50% degli eletti. A questi ultimi poi si andranno a sommare altri eletti individuati dai listini bloccati, fino al completare i seggi attribuiti. Nel caso in cui gli eletti in un partito con il sistema uninominale sono maggiori di quelli attribuibili con il proporzionale si aggiungono alla camera dei seggi extra per consentire a tutti gli eletti con l'uninominale di poter sedere in parlamento.
Il sistema tedesco “tal quale” è irrealizzabile in Italia per un motivo “costituzionale” e uno “sostanziale”.
Il motivo costituzionale è semplice: in Germania è prevista la variabilità dei seggi della camera alta, mentre in Italia il numero è fisso per entrambe le camere. Quindi a meno di non cambiare la costituzione (cosa impossibile se si vuole un governo di pochi mesi solo per cambiare la legge elettorale), bisogna modificare tale legge.
Il secondo dei motivi è di sostanza. Una delle critiche che si fa al porcellum è la presenza di listini bloccati (decisi dai capi di partiti) e che non consento quindi la scelta dei deputati. Ebbene anche il sistema tedesco prevede la presenza di questi listini. Infatti tale sistema presenta metà dei seggi individuati mediante un sistema uninominale e il resto mediante una ripartizione proporzionale (in cui però rientrano anche i seggi dell'uninominale) su scala nazionale. Quindi il restante 50% dei deputati vengono presi direttamente da questi famosi listini.

Come modificare la legge e renderla più “italiana” allora (per la Camera dei Deputati):
  • Mantenere il sistema della doppia divisione dei seggi (uninominali-proporzionale) magari modificando i pesi (portando al 60% l'uninominale).
  • Eliminare i listini pescando gli eletti dai migliori sconfitti nei collegi uninominali (lo scorporo). L'aumento del peso dell'uninominale serve anche a ridurre i ripescaggi. In fondo è giusto che chi non viene eletto per pochi voti... rientri in parlamento.
  • Eliminare la variabilità mantenendo la “supremazia” degli eletti con l'uninominale, lavorando in modo iterativo sul numero di seggi assegnabili con il proporzionale (quindi se il partito A guadagna 30 seggi uninominali e invece dal proporzionale dovrebbe averne solo 29, si va a ridurre il numero dei seggi proporzionali di una unità). Di fatto è come se fosse un premio a chi riesce a stare maggiormente sul territorio.
La cosa che non passa inosservata è che il sistema crucco italianizzato come lo descrivo io è “più semplice” di quello “originale”. Una sola scheda UNICA, anziché la scheda doppia tedesca con doppio voto, che di fatto sarebbe un'inutile casino per l'Italia, che già ha il problema di votare per due camere (anziché l'unica tedesca, visto che l'altra camera in Germania è di “nomina” dei Lander). Naturalmente se si volesse la doppia scheda per evitare che il voto uninominale possa “influenzare” quello nazionale, significherebbe raddoppiare o ingrandire a dismisura la scheda elettorale con tutto il casino questo può portare nelle operazioni di voto e di spoglio...

Note a margine. Alla Camera dei Deputati, la suddivisione dei seggi è da effettuare su base nazionale, con soglia di sbarramento anch'essa nazionale (al 5% e non come ho sentito a percentuali minori). Al Senato invece deve essere su base regionale (ed io porterei lacondizione sui seggi minimi per poter rientrare nella suddivisione a 2). Naturalmente in alcune regioni con pochi eletti al senato e/o alla camera basterà fare solo il collegio uninominale, così come per gli italiani all'estero dove invece non cambierei il sistema. Poi naturalmente preferirei che si andasse oltre e ci si avvicinasse ad una legge più simile a quella francese....


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martedì 16 novembre 2010

Non voterò per il PD

Ecco perché non voterò per il PD alle prossime elezioni:

Il PD apre all'alleanza fino a FLI

Bindi: "Alleanza con Fini e Casini, gli elettori capiranno"

Naturalmente potrei ricredermi se questi figuri venissero "rottamati" insieme al "grande stratega" D'Alema

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lunedì 8 novembre 2010

Bandiera

Proprio qui accanto (sulla destra), è apparso un bel tricolore.

Il motivo è semplice, nonostante tutte le schifezze che nelle ultime settimane ci creano un po' di vergogna (vedi l'immondizia a Napoli, le battute e le frequentazioni del "capopolo delle libertà vigilate", i crolli a Pompei e le incurie ambientali e paesaggistiche), amo questo Paese.

Amo l'Italia (unita) e credo che oggi più di ieri di fronte all'avanzata dei "verdani" (Caparezza dixit) non bisogna abbassare la guardia sopratutto in vista del 150esimo compleanno del nostro Stato!

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