lunedì 17 maggio 2010

Juve: Ritorno al progetto


Diciamo che la giornata di ieri per noi juventini non è stata un gran che. Arrivavamo da un sabato sera da delirio: l'amichevole pre-estiva Milan-Juventus, è stata la fotografia della nostra squadra durante l'anno. Umiliati da un'altra nobile decaduta del calcio italiano, vittima sacrificale per l'addio del gentiluomo Leonardo a cui il popolo rossonero (ma anche i molti bianconeri presenti come me allo stadio) hanno dato il giusto tributo. La domenica del 17esimo (giusto e meritato) scudetto nerazzurro. Squadra potente e vincente che sabato prossimo darà a noi tutti l'ennesimo smacco.

Infine ecco gli annunci. La Juve dopo aver buttato 4 anni di progetto per la ricostruzione, ricomincia tutto dall'inizio. Si affida a Delneri, un dejavù che ci riporta direttamente al periodo in cui la vecchia signora fu affidata a Ranieri. Nessuna voglia o forse possibilità economica, di rimetterci in gioco sin da subito con un allenatore d'esperienza internazionale come Benitez. Ricominciamo a ricostruire un progetto, con la differenza che rispetto al post promozione in A non avremo più le stelle ereditate dal periodo della triade. Da domani si ricomincerà da zero e si dovrà ricostruire una squadra completamente, il che ci lascerà lontani dalle ambizioni di gloria per almeno un altro paio di anni.

Via i senatori (Treseguet e Camoranesi), via le pippe che ci siamo sobbarcati (Grygera, Zebina), via i rottami che ci ha portato Lippi (Cannavaro e Grosso), via i giovani mai esplosi che ancora hanno un certo mercato (Giovinco e De Ceglie), via il tronista ancora in crociera (Amauri). Ma per costruire dovremmo vendere anche qualche nostro buon giocatore (Buffon o Sissoko). Melo e Diego preferirei rivederli (comunque uno o due fra Melo, Sissoko e Poulsen va/nno ceduto/i).
Da chi ripartire? Io ripartirei da Buffon, Chiellini, Marchisio, Del Piero (ma in panca) e Iaquinta e sopratutto non mi farei scappare ne Caceres ne Candreva. Delneri dovrà ricominciare qui attendere dei buoni acquisti di Marotta e rivalutare i tanti nostri giacatori che in questo anno hanno fatto davvero pietà. Però nessuna illusione di coppe e scudetti vari, il prossimo sarà (nuovamente) un anno di transizione. Intanto possiamo soltanto essere soddisfatti dell'allontanamento di Blanc dalla stanza dei bottoni e dell'epurazione di Secco sostituite da persone maggiormente competenti.

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