Rocco Loreto, il Senatore, è stato il miglior sindaco che la mia città ha avuto negli ultimi 30 anni. Il migliore, il più capace, roba che nei paesi vicini ci invidiavano e forse ancora oggi ci invidiano. Rivoltò il paese negli anni '90 come un calzino dopo l'oblio in cui era caduto.
Il prossimo anno si candiderà per la 4a volta consecutiva (e se consideriamo che è anche stato sindaco con la vecchia legge elettorale in cui il sindaco non era scelto direttamente, siamo a quota 5) a guidare il paese. Proviene da 2 sconfitte, l'ultima per pochissimi voti al ballottaggio.
Comprendo e capisco i sentimenti di "rivalsa" dopo quanto successo negli ultimi 10 anni sia sul piano politico che sopratutto su quello giudiziario ma non sono convinto che questa sia la scelta giusta. Dopo 20 anni sembra quasi tutto fermo e cristallizzato. Il vuoto a sinistra, che esce dalle primarie di domenica scorsa, rende il tutto quasi obbligato, ma proprio oggi mentre si discute di rinnovamento e futuro nella sinistra a Bologna, la cosa non mi convince.
Non sono per la "rottamazione coatta" dei vecchi politici (così come non mi convincono i discorsi giovanilistici) come invece traspare da chi si è rintanato nello sciagurato e contro natura "Patto", ma avrei preferito una svolta, un cambio senza però mettere da parte le grandi qualità politiche del Senatore. La colpa è sicuramente di chi (come me) si dice di sinistra ma in questi anni non ha fatto nulla o peggio a lasciato troppo spazio a chi la sinistra la affossata quasi definitivamente. E poi si è davvero sicuri che la "sinistra del Patto" possa votarlo anche nel caso (nemmeno troppo remoto) di un ballottaggio? Io non sono sicuro. Ora però come minimo si può sperare che la "svolta" ci sia lo stesso e che al comune si punti con una squadra almeno "preparata", di alto livello e con un relativo rinnovamento, ma purtroppo non sono ne convinto e non ho nemmeno troppo fiducia di quanto accadrà nei prossimi mesi... staremo a vedere (come sempre).
Il prossimo anno si candiderà per la 4a volta consecutiva (e se consideriamo che è anche stato sindaco con la vecchia legge elettorale in cui il sindaco non era scelto direttamente, siamo a quota 5) a guidare il paese. Proviene da 2 sconfitte, l'ultima per pochissimi voti al ballottaggio.
Comprendo e capisco i sentimenti di "rivalsa" dopo quanto successo negli ultimi 10 anni sia sul piano politico che sopratutto su quello giudiziario ma non sono convinto che questa sia la scelta giusta. Dopo 20 anni sembra quasi tutto fermo e cristallizzato. Il vuoto a sinistra, che esce dalle primarie di domenica scorsa, rende il tutto quasi obbligato, ma proprio oggi mentre si discute di rinnovamento e futuro nella sinistra a Bologna, la cosa non mi convince.
Non sono per la "rottamazione coatta" dei vecchi politici (così come non mi convincono i discorsi giovanilistici) come invece traspare da chi si è rintanato nello sciagurato e contro natura "Patto", ma avrei preferito una svolta, un cambio senza però mettere da parte le grandi qualità politiche del Senatore. La colpa è sicuramente di chi (come me) si dice di sinistra ma in questi anni non ha fatto nulla o peggio a lasciato troppo spazio a chi la sinistra la affossata quasi definitivamente. E poi si è davvero sicuri che la "sinistra del Patto" possa votarlo anche nel caso (nemmeno troppo remoto) di un ballottaggio? Io non sono sicuro. Ora però come minimo si può sperare che la "svolta" ci sia lo stesso e che al comune si punti con una squadra almeno "preparata", di alto livello e con un relativo rinnovamento, ma purtroppo non sono ne convinto e non ho nemmeno troppo fiducia di quanto accadrà nei prossimi mesi... staremo a vedere (come sempre).
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