martedì 18 marzo 2008

Astensione? No grazie

Torno sul tema, ricopiando sulle pagine il commento del mio amico e collega di facoltà Vincenzo al precedente post.


Astenersi??? Da Aristotele ad oggi i più grandi filosofi europei (Gramsci compreso) hanno sempre pensato che scegliere è la cosa giusta (non avrei manco il coraggio di criticare parole di cotanta saggezza). Schierarsi! Proprio Aristotele diceva che la democrazia è il male minore per cui, piuttosto tapparsi il naso e mettere una croce al partito più vicino (o meno lontano!)

Capisco il dissenso diffuso da parte di molta gente, anche di giovani interessati ed entusiasti della politica nei confronti dell'attuale classe politica. Non scegliere (astenendosi) di fatto è il modo più facile per (non) cambiare e poi sentirsi liberi di criticare! Votare è per me sinonimo di essere responsabile, e anch'io, come Pietro, essendo fuorisede mi faccio i miei 2500 km ad elezione (n.d.r.: io ne faccio 500 in meno! ;D), ma lo faccio perchè è un mio dovere scegliere e non guardare tutti da fuori e poi giudicare. Chi ho scelto non è importante. Se in Italia fosse facile come in Spagna poter governare senza i catto-fondamentalisti alla Binetti oggi non saremmo qui a discutere, ma in Spagna d'altronde hanno seri problemi con i gruppi locali (a chi piacerebbe governare con una estrema Lega Nord??). Per cui non è oro tutto quello che luccica. Zapatero è un leader eccezionale e un riformista serio. E' riuscito a cambiare (con delle politiche economiche, che poi sono il sale della crescita e dello sviluppo, molto simili a quelle del PD, ecco perchè io dico PSOE=PD) un paese in 5 anni perchè ha governato praticamente solo, senza dover costantemente mediare con uno o con l'altro (come purtroppo ha dovuto fare il Prof. Prodi)! Zapatero è il portavoce di una politica nuova (come Obama) che spero possa essere rappresentanta in Italia da Veltroni!

ciao
vincenzo



Arrivederci a dopo le vacanze pasquali!!!

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Giusto. Schierarsi è come accomunarsi agli indifferenti. Tragica categoria.

Piuttosto informarsi fino a scremare i dubbi e a scegliere quello che ne offre di meno.

Truman ha detto...

Nella società dello spettacolo le elezioni sono prima di tutto spettacolo. Allora va bene ricordare aristotele, ma bisogna considerarlo nell'Italia di oggi. Ogni voto, di qualsiasi tipo, oggi è un sostegno alla casta che mantiene saldamente il potere, al di là della faccia di turno.

Bisogna prima di tutto mostrare che siamo stanchi dello spettacolo. Poi si potranno esprimere delle scelte.

Ciò che oggi si può fare:
- iniziativa alla Corte Europea per annullare i risultati delle elezioni politiche, qualsiasi essi siano, perchè gli elettori non possono scegliere;
- eventuale proposta di legge per una legge elettorale in cui gli elettori possano decidere chi eliminare dal Parlamento, visto che i candidati li decidono i partiti. Esisteva già nell'antica democrazia greca e si chiamava ostracismo;
- altre possibilità si possono pensare, puchè si esca dalla logica dello spettacolo-merce elettorale.

Pietro_d ha detto...

Vincè siamo (io col mio blog e tu con il tuo commento da te pubblicato) su Repubblica!!!! ;D

http://netmonitor.blogautore.repubblica.it/2008/03/19/tanto-fisco-niente-famiglia-la-campagna-egoista-sto-con-i-cinesi/

Pietro_d ha detto...

da me.. ;D

Anonimo ha detto...

che forte..grande pietro! :D ...piano piano come terna guadagniamo visibilità anche su repubblica!prima carlop e adesso tu(noi!!)!

detto questo, io rifiuto di pensare che i politici di oggi sono peggiori di quelli di una volta. Si parla tanto di casta(spesso a ragione)e di spettacolo! Ma quanti di noi conoscono la realtà dei semplici cittadini del passato??dite che la casta sia solo oggi, e nel passato? non è forse nata in quei tempi la casta?
la politica spettacolo non piace neanche a me.A me piace la politca dei fatti, quella alla Bersani per intenderci. A me piace la politica che risolve i problemi(quelli veri!!) piuttosto che denunciarli soltanto (mi fa impazzire chi dice che, ad esempio, Borsellino è morto per una sorta di connubbio tra sisde, massoneria e mafia....che lo dicano a chi la mafia la vive ogni giorno e la combatte...con i fatti)....Ecco perchè preferisco rispondere con i fatti piuttosto che con l'indifferenza! ecco perchè scelgo di non astenermi, ma anzi di partecipare!

ciao
vincenzo

Andrea Maccarrone ha detto...

ma ci si chiede da cosa nasce questo tanto temuto astensionismo?
In un paese come l'Italia, in cui la partecipazione al voto è stata sempre costantemente altissima?

Cosa significava votare per la lista unica nazionale durante il fascismo? Cosa avrebbe detto Aristotele in proposito?

Da ultimo, che posizione avete assunto sul referendum sulla fecondazione assistita? voto o astensione come chiedeva la CEI?

Anonimo ha detto...

io ho fatto il rappresentante di lista a milano (essendo residente in sicilia e vivendo a milano) pur di votare per il referendum, dopo che come gruppo studentesco abbiamo organizzato un dibattito contro i ciellini sostenendo coloro che sono a favore di una ricerca. Perchè questo è un problema serio, quello della ricerca scientifica, perchè ne vale della vita di tante altre persone!

ciao
vincenzo

Pietro_d ha detto...

semplice: non siamo durante il fascismo e non non c'è il partito unico... ma ci sono almeno 10 candidati premier supportati da altrettante (e più) liste.

anche io come vincenzo non ho mai rinunciato al voto, nemmeno per il referendum sulla procreazione assistita (nonostante le previsioni). Da fuorisede (pugliese) ho fatto il rappresentante di lista. la chiesa può dire ciò che vuole (a parte cosa fare nel seggio), ma io sulla ricerca e sulla procreazione assistita ho avuto da sempre una posizione favorevole.
in un unico caso non ho votato (l'articolo 18) ma non perchè non volessi (come invece aveva chiesto il partito) ma perchè non ero a conoscenza della possibilità di farlo facendo il rappresentante di lista. In quel caso ad esempio avrei votato NO, ma avrei contribuito comunque a rendere valido il tutto.

Anonimo ha detto...

Confesso di essermi astenuto sul referendum del 2005. Era il periodo in cui fui toccato molto dalla morte di Papa Giovanni Paolo II e mi avvicinai ideologicamente alla Chiesa come non mai.

Ripensandoci, sarei andato a votare, anche se di sicuro avrei dato almeno un no. Prodi mi diede un bello schiaffo morale e un bell'esempio di cattolico impegnato in politica in quel frangente.

Liby ha detto...

Ciao ;-)

L'astensione, come la Scheda Bianca, sono un forma di protesta subdola e qualunquista, non voto e mi adeguo!!
Ritengo, a titolo personale chiaramente, che il vero problema è nella maturità politica del popolo italiano ... bassa, molto bassa ... voto di scambio, favori all'amico, promesse ... etc ...

Basta .. votare è fondamentale, esprimersi e metterci la faccia ancora di più !!!

Liby