giovedì 23 ottobre 2008

L'università verso il baratro

Ieri l'assemblea al PoliMi è andata abbastanza bene (almeno fino a quando qualcuno fuori dalla realtà ha iniziato a sbroccare) .
La linea bisogna però dirlo, non può e non deve essere quella che in questi giorni la sta facendo da padrone almeno nei TG (perché nell'università reale succede altro). Le occupazioni (di qualche aula anche se la stampa fa sembrare le cose più tragiche) e quelle irresponsabili e violente delle stazioni ferroviarie non servono a nulla, se non ad aumentare il consenso (già alto) di un governo che sta affossando anche l'unica cosa che ci è rimasta (la cultura).
La legge 133 è deleteria per il sistema e in fondo inserirò le slide utilizzate ieri durante l'assemblea che ben semplificano la situazione attuale.
Dovremmo sensibilizzare e informare maggiormente i nostri colleghi universitari, dire quel che rischiano loro e chi li seguirà (fratelli più piccoli e figli) ed iniziare a costruire anche una nuova università. Basta con i NO e con il fare sessantottino di qualcuno, bisogna anche iniziare a proporre e decidere di costruire un'Università migliore. L'Università oggi è mal gestita, anche a causa di decennali riforme sciagurate ed incomplete. Bisogna dire NO ai tagli a pioggia che il duo Tremonti & Gelmini vuole attuale, ma anche iniziare a dire che bisogna iniziare a intraprendere un circolo virtuoso che premi nei finanziamenti gli Atenei migliori in modo da istaurare un miglioramento complessivo del sistema e iniziare anche a confrontarci con l'estero (oggi non ce la facciamo anche a causa dei sottofinanziamenti cronici del nostro sistema universitario). Bisogna stroncare i baronati (assunzioni più trasparenti?!?), bisogna ridurre gli sprechi che ha portato la polverizzazione delle università presenti ormai in ogni provincia e puntare sul diritto allo studio per permettere ad ogni studenti meritevole di poter trasferirsi senza costi aggiuntivi.

Intanto la mobilitazione continua, oggi ci sarà nelle aule S del PoliMI un'assemblea dei Docenti e dei Ricercatori, nei prossimi giorni continuerà l'opera di sensibilizazzione e proteste più visibili come le lezioni in piazza, i cortei e si spera che il 3 novembre durante l'inaugurazione dell'anno accademico con la presenza della Gelmini ci sia un confronto civile e netto.

Ecco le slide della Terna Sinistrorsa mostrate ieri

1 commento:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Il governo teme posizioni intelligenti, quale quella che tu esprimi, per questo soffia sul fuoco.