mercoledì 16 luglio 2008

L'Università: come la destra stacca la spina.

Mentre ci affanniamo a rincorrere Berlusconi con gli insulti di piazza, mentre cerchiamo di copiare posizioni "berlusconiche" nei confronti dei magistrati e della magistratura e allo stesso continuiamo la lotta fratricida per il potere nel PD il nostro Paese va sempre più a rotoli.
Il Governo abbatte la sua scure di tagli un po' ovunque, dalla salute (reintroducendo i ticket) all'interno (niente benzina e soldi alle forze di polizia) e alla giustizia, per finire anche all'istruzione.

Da studente universitario e da ex rappresentante degli studenti non posso che essere sensibile a questi temi. Ed ecco quello che succede in questo campo. Utilizzo un articolo del Duca amico ben più esperto di me su questi temi, postato recentemente nell'iperspazio del web 2.0 e mirato al contesto del Politecnico di Milano ma espandibile a tutto il mondo accademico.


Protesta negli atenei

Parto da questo articolo di Repubblica. Repubblica è sicuramente faziosa, ma sappiate solo che anche accademici di Destra sono esterrefatti dalla manovra del Governo.Riassumo in iper-sintesi i provvedimenti più preoccupanti (chiedo scusa se sarò un po' approssimativo)

- blocco del turnover al 20% fino al 2010: ogni 5 professori che andranno in pensione, si potrà assumere 1 giovane. Considerate che da qui al 2010 andrà in pensione il 40% dei professori (Arch.Leo ben oltre il 50%!!!!!!!).

- taglio dell'FFO (n.d.r. fondo di finanziamento ordinario mediante il quale vengono finanziate le università dal ministero) che porterà ad una riduzione indiscriminata delle Università. Sottolineo l'indiscriminata perché questo taglio avviene a monte della distribuzione dei fondi, quindi colpisce università virtuose, serie e che rispettano le regole di bilancio dello Stato così come diplomifici, baroni e quelle università che si avvalgono costantemente della deroga alle regole di bilancio dello Stato.

- scatti di anzianità da biennali a triennali. In questo modo, un ricercatore impiegherebbe da minimo 4 anni a minimo 6 anni a diventare ordinario, in questo modo la carriera (già molto misera) viene impoverita come stipendio (perché per 2 anni prendi uno stipendio più basso, con risparmio per lo Stato ed un danno sulla pensione dello stesso perché il calcolo si fa su uno stipendio più basso in quanto può crescere meno velocemente). Ovviamente questo avviene a prescindere dal merito del docente.

- si dà la possibilità alle Università di trasformazioni Fondazioni di Diritto privato con delibera semplice. Non si spiega cosa voglia dire: so benissimo cos'è una Fondazione, non sono contrario ma non si dice in quale quadro avvenga (lo Stato non può dare ad una fondazione privata i soldi nella stessa maniera con cui li trasferisce ad una sua PA), è un unicum giuridico che una PA dello Stato possa privatizzarsi con delibera semplice (in teoria ci vorrebbe una legge del Parlamento, almeno almeno un decreto ministeriale, invece qui si parla di delibera universitaria!!!). In altre parole lo Stato dice "non me ne frega niente di voi, vi taglio tutto, però in cambio vi lascio libere di andarvene fuori dai...".

- Un provvedimento di questa natura è una Riforma forte dell'Università, la quale ne avrebbe bisogno ma non si fanno queste riforme senza averle preparate, in meno di un mese e per decreto-legge. Se l'università è una cosa importante, come io credo (ma evidentemente Tremonti non è d'accordo) si richiede una riforma vera e completa, non 4 provvedimenti fatti su in un mese senza dire niente a nessuno.

Ultima considerazione personale: lo svilimento dell'Università avviene con il silenzio degli accademici di Destra. Ne ho sentiti alcuni allibiti da questa Riforma, mascherata ed improvvisata, si vede che non hanno neanche la dignità di voler difendere quello a cui loro hanno dedicato/stanno dedicando la loro vita. Quello che mi terrorizza è che questi provvedimenti sono classificati d'urgenza e totalmente privi di un quadro di riforma: il Ministro non ne ha parlato in Parlamento (la riforma è stata presentata DOPO l'interrogazione parlamentare, e comunque è stata fatta dal Min. dell'Economia, non da quello dell'Università) e non c'è nessuna idea di futuro per l'Università.

Chiudo che so che questo è un portale per studenti (nd.r. l'articolo è postato sul portale Studenti Politecnico)ma:

- questa riforma tocca tutti quelli che oggi sono nel triennio: chissà quali docenti vi porteranno alla laurea?

- ai dottorandi come me che si illudono di poter dedicarsi all'Università, anche con stipendi da fame e prospettive misere

- ai cittadini italiani perché siamo l'unico paese che non investe in università.

Una dedica finale a chi diceva che Mussi era un cattivo ministro perché non faceva niente, però intanto il Poli aveva un finanziamento (limitato) di riequilibrio, ora con la Destra non solo mancherà il finanziamento di riequilibrio, ma verrà anche ridotto il poco che si riceve. Grazie ai nostri rappresentanti di Destra.

1 commento:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Ci preferiscono ignoranti.