venerdì 4 aprile 2008

E poi dicono che votare è un diritto!

In un altro post mi lamentavo del fatto che fuorisede per studio o per lavoro non avessero gli stessi diritti di altri (i residenti all'estero) per quanto riguarda il voto.

Ieri, intanto, ho fatto i biglietti per tornare a casa a votare. A questo punto, vi chiederete quanto lo Stato ci aiuti per poter esplicare un nostro sacrosanto diritto. Premetto che il viaggio in questione è un Milano C.le-Bari C.le andata + ritorno (come prevede il sistema di agevolazione FS). Premetto anche che utilizzerò un treno categoria Eurostar Italia (anche perché non voglio saltar delle lezioni universitarie importanti e non voglio sorbirmi i classici ritardi di oltre 2 ore a viaggio dei treni categoria Intercity e sopratutto Espresso, che su 2 giorni totali di permanenza, compreso il viaggio, mi sembra davvero troppo).
Allora il viaggio in totale (andata + ritorno con sconti vari) è costato 62,30 €. Il prezzo è comprensivo però di sconto al 60% per elezioni (il 60% è riferito su treno categoria Espresso) e bonus/rimborso di 30,50 € che Trenitalia mi ha restituito per ritardi (consueti) dovuti a miei precedenti viaggi...

Ora però voglio sapere da queste grandi menti come uno studente fuorisede che già di suo sostiene (o fa sostenere ai suoi genitori) può minimamente affrontare una tale spesa se non è mosso da un reale sentimento civico... Non sarebbe più conveniente far votare per corrispondenza o trasferire momentaneamente il seggio di appartenenza?


Intanto ieri la prima del circolo Universitario del PD è andata benissimo... tanta gente e tantissime facce mai viste...

p.s. la foto è di un treno che scampò ad una tragedia qualche anno fa nei pressi della mia città natale!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Detto brutalmente: non vedo con tutte le priorità in questa socità perchè un pezzetto delle mie tasse deve servirti a tornare a casa in eurostar quando con un altro treno e lo sconto spenderesti pochissimo. Se ti puoi permettere la scelta comoda e legittima di un treno comodo (personalmente lo odio) e veloce, scelta tua. Nel migliore dei mondi possibili sarebbe anche giusto rientrare gratis, ma come ho detto ci sono altre priorità.
Ma veniamo ad una risposta più tecnica.
Ti paragoni agli italiani residenti all'estero ..
paragone erroneo.
Gli italiani all'estero che votano per corrispondenza hanno due requisiti:
1) iscrizione all'AIRE
2) votano per un collegio che li raggruppa.
Non basta stare all'estero per votare per corrispondenza.
Perchè?

Tu resteresti residente dove sei residente quindi devi votare per le liste presenti nel tuo collegio.
Come fa l'amministrazione dove vivi a sapere che voterai presso i suoi seggi? glielo comunichi prima, ok .. si potrebbe fare, se non altro per la verifica del possesso del diritto di voto ...
Poi? la tua scheda non potrebbe essere mescolata a quelle degli altri cittadini .. la spedisci tu? che garanzie ci sono arrivi in tempo? che garanzie ci sono non sia manomessa .. e non a tutela tua, visto che la spedisci tu, ma a tutela della trasparenza delle elezioni? ovvero che non la modifichi successivamente, magari visti gli exit polls?

quindi .. tutto si può fare .. si possono trovare soluzioni .. ma non è così banale come la dipingi tu.

Pietro_d ha detto...

senti io sono d'accordo con te sul fatto che il contribuente non debba pagarmi il viaggio...

ma voglio ricordare che i gli italiani "momentaneamente" all'estero possono votare... per corrispondenza e per quella che è la loro cicoscrizione (quindi non per l'estero). fra le tipologie ci sono i militari ma anche coloro ce lavorano all'estero e che con un certo anticipo dicano di essere fuori dall'Italia.
quello che io chiedo è di poter far votare chi non è nel suo paese di residenza... come?

c'è il voto per corrispondenza, ma si può anche trovare un sistema più sicuro come quello del voto con cambio di circoscrizione momentanea per chi ne fa richiesta con un certo anticipo (1 mese e mezzo?!?) in modo da esser momentaneamente cancellato dal suo seggio ed essere inserito nell'altro...

non credo ia una cosa così complessa!

Anonimo ha detto...

in effetti i militari (ma anche i ricercatori universitari) possono votare per corrispondenza per i loro candidati nel luogo di residenza.
e' una novità di quest anno, preceduta dalla possibilità, introdotta nel 2006 di votare per i candidati della circoscrizione estero.
Il cambio di circoscrizione potrebbe diventare uno strumento per manovrare il voto visto che si potrebbero spostare simpatizzanti in modo da modificare le percentuali, come tale lo trovo troppo rischioso.
Organizzare il voto per corrispondenza, vedi quanto è recente la possibilità per le categorie citate, non è facile, ha delle controindicazioni e DEI COSTI
Bisognerebbe vedere se questi costi si riesce a far sì siano inferiori al rimborso delle spese di viaggio (costi che comprendono ben altro oltre alla spedizione delle schede) .
Oltetutto mentre i militari sono cmq sempre abbastanza raggruppati, mentre i cittadini italiani fuori sede sono ovunque e non c'è un controllo sul loro movimento come per i militari.
La cosa dunque resta complessa, anche se non vuol dire che sia senza soluzione.

Anonimo ha detto...

vorrei specificare che non tutti i lavoratori italiani momentaneamente all'estero possono votare per corrispondenza, ma solo alcune categorie. A scanso di equivoci.

Pietro_d ha detto...

certo... giusto... ma ci dimentichiamo che i giovani (quelli tanto decantati) hanno il diritto di votare... noi dovremmo essere la futura classe dirigente di questo paese, e oggi in molte occasioni non possiamo nemmeno poter esprimere la nostra preferenza...

siamo nel 2008 e credo che qualcosa per gli studenti fuorisede e i giovani lavoratori fuori-sede SI PUO' FARE!

Anonimo ha detto...

Non è vero che non potete .. è solo scomodo
e te lo dice una ex studentessa fuori sede (per quanto non così lontana, ma lavoravo anche e mi mantenevo quindi le lire erano proprio pochine), che però non pensava sarebbe appartenuta alla futura classe dirigente (e infatti non ci appartengo)

nn confondiamo i concetti .. se questo è il nuovo che avanza .. per favore ..
Essere difficile è una cosa, essere impossibile un'altra.
Poi si può far tutto, entro certi limiti, si può migliorare tutto ..
Mettici poi che visti i costi attuali dei viaggi a lunga percorrenza (questo è il vero scandalo: l'abolizione di treni, scomodi quanto ti pare, per viaggiare a basso costo su lunghe distanze, poi si parla di mobilità !!!! ) per alcuni studenti il momento del voto è anche un'occasione per potersi permettere di stare a casa qualche giorno senza spendere un'esagerazione, visti i rimborsi elettorali.
Alcuni hanno fretta di rientrare, altri un po' meno, dipende ..

Pietro_d ha detto...

come ho detto a me va anche bene scendere (perché la cosa la sento), ma non nascondo che scendere per 2 giorni e fare 16 ore complessive di viaggio (e di più per chi va in calabria o sicilia), non è una gran cosa...

senza contere l'aumento dei prezzi dei treni negli ultimi anni, e sopratutto il fatto che prossimamente per la puglia ad esempio verranno tagliati tutti gli eurostar... (quindi viaggi che ritorneranno infiniti)