venerdì 14 marzo 2008

L'astensionismo: la scelta peggiore

Negli ultimi giorni aumentano i blog (di personaggi più o meno "famosi") e gli articoli che inneggiano all'astensionismo.
Io credo che tale pratica sia la peggiore fra le opzioni possibile al momento del voto, sopratutto se chi la applica è lo stesso che da anni si lamenta (in modo più o meno volgare) della classe politica del nostro paese.

Il mio modo di essere un "tecnico" si chiede però se realmente l'astensione può risolvere qualche problema. Credo proprio di no, visto che nonostante tutto qualcuno vincerà le elezioni e governerà comunque il Paese. In fondo non andare a votare non risolve alcun problema, anzi potrebbe di contro permettere al gruppo "relativamente" peggiore fra quelli in competizione di vincerle, portando l'Italia in un pantano ancor peggiore.

L'Aventino non ha quasi mai aiutato nessuno, quindi perché ascoltare qualche imbonitore rischiando di fare la figura del tipo che si taglia gli attributi per fare un dispiacere alla moglie?

Un grande uomo scriveva:
Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E' la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto ad ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta già costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'é in essa nessuno che stia dalla alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917

p.s.1 e domani Veltroni è a Milano... Si può Fare!
p.s.2 leggendo le agenzie di stampa ho trovato:
Zapatero: "Veltroni un gran buon candidato"
Per il neo-eletto premier spagnolo Josè Luis Zapatero, Veltroni, "è un gran buon candidato". Zapatero è a Bruxelles per un vertice Ue.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Io mi autodenuncio: nel 2001 non votai per Rutelli. Ma non si trattava di indifferenza, semplicemente di mancata fiducia nel progetto politico da lui guidato. Sinceramente non ne sono affatto pentito.

Truman ha detto...

Qualcuno pensa che l'astensionismo sia la scelta migliore. E io sono tra questi.

Il motivo principale coincide in sostanza con le motivazioni di Pietro, in sintesi: l'odio per gli indifferenti alla politica.

Quella che cambia è la valutazione del contesto. Io credo che non ci sia nessuna differenza nel votare oggi (ripeto "oggi", non in eterno) un qualsiasi partito.

1) Non possiamo votare un nostro candidato
2) I partiti maggiori sono oggettivamente alleati ed hanno lo stesso programma (parlo proprio di PD e PDL)
3) Il voto oggi è un alibi per sentirsi a posto, per credere di aver fatto la propria parte tramite quello che è semplicemente un atto di consumo.
4) Chi si sente la coscienza a posto dorme tranquillo la notte e non pensa ad inventare ogni giorno forme nuove di dissenso. Invece bisogna non dormire la notte nell'attuale situazione italiana.
5) Vale la pena di dare un'occhiata al passato per notare che la coalizione governativa uscente di centro-sinistra in due anni non ha fatto una sola cosa di sinistra. Non meritano ulteriore fiducia.
6) Che fare se non si vota? Il primo passo è capire che nella società dei consumi il voto è un consumo, quindi la sensazione di vuoto che si prova nel non votare è un vuoto di consumo, non un vuoto di politica. Si potrà passare poi al dissenso in piazza, alla disobbedienza civile, alle class action ed a tutto ciò che può suggerire l'infinita fantasia di chi è libero.

Anonimo ha detto...

grandi parole queste di gramsci.

chiedi a veltroni quanto si sente affine a gramsci, vediamo che ti risponde. e non te lo dico perchè io sia affezionato a gramsci visto che non sono comunista, ma perchè una volta veltroni lo era(o veramente non è mai stato comunista?).

zapatero appoggia veltroni sicuramente rapportato a berlusconi e casini...ma mi sembra che abbia fatto gli auguri anche alla sinistra sai? e anche schultz(spd) li ha fatti sai? e il rpesidente dell'internazionale socialista ha fatto gli auguri SOLO al partito socialista, e memrbi del pse appoggiano SOLO i socialisti.

chiedi a veltroni poi se il pd possa fare i matrimoni gay, o affermare la laicità dello stato sapendo estromettere la chiesa dalle decisioni politiche, o se il pd stabilizzerebbe i precari dopo 36 mesi, o se farebbe una rai fuori dal controllo dei partiti(per davvero), se rinuncerebbe definitivamente al nucleare e farebbe un passo indietro sul carbone per puntare sulle rinnovabili...

e potrei andare avanti, ma spesso mi dimentico, e mi fermo qui.

comunque sia, il partito democratico ha un senso se la base è critica e porta avanti uns erio progetto democratico, laico, che sappia guardare a sinistra e non al centro. altrimenti, parafrasando qualcuno, la barbarie...

mario ha detto...

Gramsci si schierò contro l'Aventino ma, nello stesso tempo, chiese ai partiti (socialisti e popolari) di manifestare in modo "concreto" e visibile (mobilitare la base) la contrarietà e l'opposizione al fascismo.Quindi non credo che l'analogia sia "corretta".
Noi siamo tra quelli che non voteranno ma non per questo rinunceranno a fare politica.
Modi diversi di intendere l'impegno.

Pietro_d ha detto...

@ titollo... ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio. Io in tutti questi (pochi) anni ho sempre votato che si trattasse di referendum (facendo il rappresentante di lista perchè ero ero fuori dal mio comune) alle varie elezioni pur sparandomi 1000 km per viaggio (quindi 2000 per l'andata e il ritorno)

@truman
1) la colpa è di chi non ha voluto riformare la legge... intanto puoi scegliere fra più liste "la migliore" o la meno peggio.
2)non sono alleati e lo si vede già dalla politica estera, c'è chi vuol andare in IRAQ e chi no (PD). ma se noti le diversità sono ovunque dall'economia (liberalizzazioni per il PD e corporativismo imperante per il PdL), ecc...
3) il voto è una scelta per avere un goerno migliore... e di scelta c'è tanta visto che ci sono almeno 10 candidati premier
4)ma... io mi do da fare in tutti i luoghi e non sto a dormire e a "parlare" soltanto!
5)scondo me hanno fatto quello che dovrebbe fare qualsiasi governo... esser seri risanare... le politiche di sinistra sarebbero arrivate in questi mesi se solo il tuo amico mastella...
6)è tutti morirono di filosofia... la politica per prima cosa è risolvere i problemi, non fare filosofia!

@rigitans la politica non è solo diritti civili, è anche diritti civili... ambiente e energia... dire che bisogna mettere da parte il carbone è una castroneria... bisogna puntare su tutto dal tradizionale con tecnologia + pulita alla ricerca sul nucleare di nuova generazione e sopratutto sul rinnovabile... ma il rinovabile non risolve tutti i problemi e bisogna saper dire anche questo... puntare sul risparmio... e il programma del PD punta su tutto questo in modo serio e non demagogico!

@mario: con la piazza non risolvi nulla... devi anche governare e cambiare... non votando si fa un piacere alla destra italiana, che è la peggiore fra quelle europee!

Anonimo ha detto...

Io mi asterrò per la prima (e spero ultima) volta nella mia vita. Motivazioni di ordine pratico, assieme ad altre di ordine politico. Gramsci, quando scrisse il suo celeberrimo "odio gli indifferenti" si riferiva a coloro che erano indifferenti alle cose politiche e del mondo, a coloro per i quali "Franza o Spagna purché se magna". Insomma per Gramsci la politica era una roba molto seria, tanto è vero che è morto in carcere come detenuto politico. Non avrebbe mai avallato la teoria del "ma anchismo", che avrebbe classificato come una forma di qualunquismo ipocrita.

In ogni caso, anche io sono contro all'astensione: se vivessi in Italia annullerei la scheda in protesta per l'orrenda legge elettorale, oppure voterei per il PS.

Al Comune di Roma invece nessun dubbio: si può votare Grillini al primo turno e non votare per Rutelli al secondo.

Anonimo ha detto...

Il problema non è Zapatero che dica di votare per Veltroni.

E' semmai Veltroni che ha disconosciuto Zapatero e le sue idee durante questa campagna elettorale. Avete mai sentito Veltroni dire "faremo come ha fatto il compagno Zapatero in Spagna"? No, ditemelo se l'avete sentito dire una cosa così, perché potrei riconsiderare il mio voto!

Liby ha detto...

Ciao!!

Astenersi è certamente una forma di protesta, come votare scheda bianca, e sono entrambi ripettabili, ma non mi sembra questo il momento adatto per utilizzare questa forma di protesta, con i tempi che corrono ritengo indispensabile recarsi al seggio ed esprimere cmq la propria preferenza!!

Ti và uno scambio link .. ?

Liby

Pietro_d ha detto...

oggi la non partecipazione permetterebbe ad una destra che fa finta di essere liberale e moderna e che invece è ancora fascista e impegnata alla difesa delle corporazioni di andare al governo.

mi sembra davvero strano che di fronte a così tante opzioni di scelta non si trovi quella più vicina alle proprie idee...

sarà che davvero la sinistra italiana è così masochista da preferire il nemico ai propri simili?

Anonimo ha detto...

Astenersi??? Da aristotele ad oggi i più grandi filosofi europei (gramsci compreso) hanno sempre pensato che scegliere è la cosa giusta (non avrei manco il coraggio di criticare parole di cotanta saggezza) Schierarsi!proprio aristotele diceva che la democrazia è il male minore per cui, piuttosto tapparsi il naso e mettere una croce al partito più vicino (o meno lontano!)

Capisco il dissenso diffuso da parte di molta gente, anche di giovani interessati ed entusiasti della politica nei confronti dell'attuale classe politica. Non scegliere (astenendosi) di fatto è il modo più facile per (non) cambiare, e poi sentirsi liberi di criticare!Votare è per me sinonimo di essere responsabile, e anch'io, come Pietrod, essendo fuorisede mi faccio i miei 2500 km ad elezione, ma lo faccio perchè è un mio dovere sceglere e non guardare tutti da fuori e poi giudicare.Chi ho scelto non è importante. Se in italia fosse facile come in spagna poter governare senza i catto-fondamentalisti come la Binetti oggi non saremmo qui a discutere, ma in spagna d'altronde hanno seri problemi con i gruppi locali (a chi piacerebbe governare con una estrema Lega Nord??). PEr cui non è oro tutto quello che luccica.Zapatero è un leader eccezionale e un riformista serio.E' riuscito a cambiare(con delle politiche economiche, che poi sono il sale della crescita e dello sviluppo, molto simili a quelle del PD, ecco perchè io dico PSOE=PD) un paese in 5 anni perchè ha governato praticamente solo, senza dover costantemente mediare con uno o con l'altro (come purtroppo ha dovuto fare il Prof. Prodi)! Zapatero è il portavoce di una politica nuova(come Obama) che spero possa essere rappresentanta in Italia da Veltroni!

ciao
vincenzo