Nei giorni in cui si parla di scontrini e lotta all'evasione fiscale un onorevole (anche abbastanza bravo) pubblica su twitter lo scontrino che dimostra come anche alla buvette della Camera i prezzi sono in linea con il resto del Belpaese, a dispetto del "sentimento popolare".
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Lasciando perdere i prezzi, ho notato che questo "scontrino" è un po' spoglio. Secondo la Guardia di Finanza uno scontrino per ritenersi fiscale deve avere:
- dati identificativi dell'esercente l'attività commerciale (denominazione, ditta o ragione sociale o cognome e nome);
- numero di partita IVA e ubicazione dell'esercizio;
- corrispettivo, data, ora di emissione e numero progressivo;
- logotipo fiscale " MF ", seguito da una serie di lettere e numeri.
Di sicuro manca qualcosa, allora mi chiedo ma i gestori della Buvette della Camera pagano le tasse come gli altri esercizi commerciali (onesti) d'Italia?
Edit:
Come fa notare l'On. Sarubbi la Buvette rientrerebbe nelle categorie esentate da scontrino fiscale (mense aziendali ad uso interno).
Edit:
Come fa notare l'On. Sarubbi la Buvette rientrerebbe nelle categorie esentate da scontrino fiscale (mense aziendali ad uso interno).
2 commenti:
Forse la risposta è qui dentro: la buvette (che di esotico ha il nome e qualche lampadario liberty, ma alla fine è un bar ad uso interno, non aperto al pubblico) rientra nella categoria degli spacci o mense aziendali.
http://www.consulex.it/index.php?Itemid=2&id=66&option=com_content&task=view
Grazie comunque per l'abbastanza bravo.
Bene!
Ringrazio l'Onorevole per essere passato da questo "umile" blog. Ce ne fossero di politici pronti a dare spiegazioni anche su cose che non li vedono chiamati direttamente in causa!
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