martedì 4 marzo 2008

Studenti fuorisede (e non solo): voto negato!

Quanti sono i ragazzi (e non) fuorisede (studenti e lavoratori non residenti) che per l’ennesima volta dovranno fare grosse rinunce per poter esprimere il proprio voto?
Tanti, tantissimi, per lo più provenienti dal Sud. E mentre in Italia già da qualche anno si permette il voto a residenti all’estero, molti dei quali alle ultime elezioni non hanno partecipato al voto proprio perché non interessati a ciò che accade nel paese di origine (alcuni non hanno mai messo piede nel nostro paese!) ad altri non sarà permesso votare se non dopo aver preso ferie, aver speso decine e decine di euro (i treni non sono più a buon mercato e gli sconti elettorali sono effettuati solo rispetto ai prezzi dei treni di categoria espresso, che di espresso hanno solo il nome!).
Cittadini che pur facendo il proprio dovere (chi lavorando lontano dalla sua terra e formandosi nelle università settentrionali) perdono questo diritto sacrosanto.

Quando riusciremo a far votare tutta questa gente senza grossi sbattimenti? Quanto ci costerebbero sistemi alternativi come l’iscrizione momentanea in altri circoscrizioni elettorali o con il voto per corrispondenza (se si trovasse però un modo sicuro!)?

In tanti comunque scenderemo nel Sud espletare il nostro diritto, ma molti di più hanno detto che non lo faranno, per questi motivi. Ma allora come faccio io meridionale al nord ad convincere altri miei conterranei qui al nord a scegliere il partito giusto (PD) alle prossime elezioni se in tanti non torneranno a casa per il voto?


5 commenti:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Negli anni '50 questi problemi li ponevano i nostri emigranti.
Nel terzo millennio le soluzioni ,volendo, si possono organizzare.

Anonimo ha detto...

ottimo interrogativo!sarebbe bello, in un paese in cui si vota mediamente ogni anno, se non 6 mesi poter votare senza muoversi....
e poi votare nella città in cui si risiede sarebbe anche più giusto. In fondo è lì che si vive ed è lì che si dovrebbe scegliere il rappresentnate.

ciao
vincenzo

PS: anch'io tornerò a votare...e lo rifarò anche a giugno...e chissà quando lo rifaròv ancora!

Anonimo ha detto...

Il partito giusto...oddio

Anonimo ha detto...

Per l'ennesima volta gli studenti, quelli che ai comizi eletterali vengono definiti il futuro, i dirigenti del domani, sono costretti a sentirsi limitati nella manifestazione di un proprio diritto, IL DIRITTO DI VOTO.Il rimborso spese per tornare nei comuni di residenza a votare è solo il 60% del costo del biglietto ferroviario, sistema ferroviario che da Napoli in giù offre solo disservizi!!Però ai nostri cari onorevoli vengono rimborsate le cene,i voli, una serie di spese che non hanno niente a che vedere con a loro attività di politico e hanno a disposizione le macchine blu. Ricordiamoci che noi per andare a lavorare usiamo le nostre macchine, le nostre tessere della metropolitana. Quindi noi da datori di lavoro dei politici dobbiamo opporci a tutto ciò. Ai rappresentanti di lista, cosa assolutamente volontaria, è riconosciuto addirittura un rimborso spese per i giorni di lavoro persi, sono i partiti a pagare, ma non dimentichiamo che hanno fondi pubblici. La Francia garantisce ai propri studenti-elettori fuori sede il diritto di voto ovunque. Invece noi siamo nel Paese dei balocchi dove un giocattolo ci fa accettare i grossi calci in culo che ci tirano in silenzio. Abbandoniamo le idee politiche e licenziamo questi nostri operai che poco, anzi nulla producono.Loro vanno in pensione dopo solo 2 anni 6 mesi e 1 giorno di legislatura senza aver prodotto nulla di utile per l'economia, mentre la forza lavoro del Belpaese deve sgobbare fino a 60 anni e con 40 anni di contributi, praticamnete ci si gode la pensione in un letto da infermi nella migliore delle ipotesi, o peggio la si fa godere ad altri....essendo già morti!!!..Io non accetto di essere governato da persone analfabete come lo sono la gran parte di loro, io che ho studiato per 20 anni dela mia vita non posso accettarlo!!!...Svegliamoci e mandiamoli a casa, solo su una cosa loro hanno ragione e cioè che siamo noi il futuro, noi persone preparate e formate con lo studio, contenitori di sapere, non loro messi a Roma per "conoscenze".IMPOSTORI SPARITE DA ROMA!!!!

Anonimo ha detto...

Il mio ragazzo e molti miei amici sono siciliani, e non si possono permettere di rientrare a casa per votare (dovendo prendere necessariamente l'aereo a prezzo pieno). E credo possiate immaginare quanto invece vorrebbero partecipare a queste elezioni, così importanti per la loro regione.
Le alternative ci sono: voto per delega, voto per posta. Questo avviene da decenni in moltissimi paesi europei, in maniera efficiente e completamente legale.
I radicali da tempo chiedono di inserire la possibilità del voto per posta o a domicilio quantomeno per le persone disabili...ma per il momento tutto tace.
Stiamo proponendo una petizione su firmiamo.it (IOVOTOFUORISEDE), non ci aspettiamo un successo planetario, ma sempre zitti non si può stare...
Aiutateci a chiedere che il voto per delega o il voto per posta vengano inseriti nella riforma della legge elettorale.
Grazie e ciao a tutti
Petra (VR)