venerdì 17 giugno 2011

Un referendum con troppe ombre e poche luci

Partiamo dal presupposto che l'attuale legge elettorale è una vera e propria porcata. Ma attenzione leggiamolo bene almeno questo referandum perché se al maiale ci si mette il rossetto sempre maiale rimane...

Vediamo cosa succede per ogni quesito:
  1. Abolizione liste bloccate. E' l'unico quesito che mi sento di sottoscrivere a pieno. Passare da un parlamento di nominati a uno di votati sarebbe comunque un passo in avanti.
  2. Abolizione premio di maggioranza. Questo è per me il punto peggiore del referendum. Di fatto darebbe la mazzata definitiva ad una idea di legge elettorale maggioritaria (possibilmente doppio turno). Sarebbe la panacea di ogni male dei centristi che da domani diventerebbero l'ago della bilancia per ogni tipo di governo, pur pesando sul corpo elettorale meno di una mela. Maggioranze parlamentari che si formano solo dopo il voto ed un vero e proprio ritorno alla prima repubblica. Non solo, questo quesito avrebbe un significato simbolico che decreterebbe la fine del maggioritario.
  3. Soglia di sbarramento. A prima vista sarebbe una cosa buona, alzare la soglia al 4%.... ma leggendo bene si parla, per il Senato, anche di soglia "variabile" che consentirebbe ai piccoli partiti di essere più rappresentativi nelle grandi regioni. Non c'è che dire, i piccoli continuerebbero a pesare... Ma la legge elettorale non dovrebbe servire a migliorare la "governabilità"?
  4. Indicazione del candidato premier. Anche questo quesito ad una prima lettura è abbastanza "innocuo", in realtà riconsegna un grosso potere ai partiti. Se durante tutta la seconda repubblica il cittadino sapeva già in anticipo il nome del premier (anche se non indicato sulle schede come nel Mattarellum) da domani le lancette d'orologio tornerebbero vorticosamente alla prima repubblica. Rischiando di avere a capo dell'esecutivo il leader (ma anche un politico di seconda o terza fascia) di un partito minore e inconsistente (il riferimento a Casini è voluto) e a coalizioni che si creerebbero solo dopo la tornata elettorale.
Attenti.... questi referendum sono una piccola truffa. Dimostrazione è che stanno trovando adepti sopratutto nell'area centrista e in quella che preferisce gli inciuci e le trame di palazzo...
Non buttiamo il cammino che si è intrapreso sul bipolarismo-bipartitismo (fra l'altro minato sempre grazie all'introduzione del recupero di resti e di sistemi con una percentuale di proporzionale). Non torniamo indietro ai governi che duravano qualche mese come nella prima repubblica.

La strada da percorrere è un altra: l'iniziativa parlamentare per una nuova legge maggioritaria (anche perché poi non si capisce perché ci siano così tanti politici a favore del referendum ma non muovano un dito in parlamento nonostante le tante iniziative di legge presentate)e l'imposizione per legge delle primarie per la scelta dei candidati.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai detto che si tornerà alla Prima Repubblica?
Perfetto! Grazie mille per l'informazione! E' proprio quello che volevamo!