lunedì 21 giugno 2010

Non giochiamo con la salma di Valentino


Su facebook si apre una pagina su Rodolfo Valentino, o meglio sulla traslazione di ciò che rimane del suo corpo a Castellaneta. Una pagina come tante altre che subito acquisisce popolarità perchè sarebbe un sogno riportarlo in Italia e nel paese che l'ha visto nascere. Una storia vecchia che torna alla ribalta ciclicamente spesso sotto la mano di una delle mille associazioni che prendono il nome di Valentino. Niente contro i ragazzi che l'hanno aperta e che sicuramente sono animati da una sincera passione verso il mio paese e il nostro più illustre concittadino.

Partendo dal fatto dell'impossibilità che la cosa possa accadere, per ovvi motivi economici visto che quel cimitero di Hollywood non farà mai a meno di una delle sue principali galline dalle uova d'oro (l'altro è Charlie Chaplin) quali sono le motivazione che non mi convincono.

  • Non riusciamo a gestire in modo decente quei pochi riferimenti al divo del cinema Muto
  • Non mi piace gestire delle salme nella stessa modalità che si usa a S. Giovanni Rotondo
  • Come castellanetani abbiamo trattato il grande Rudy in maniera sempre troppo ambigua. Ne siamo fieri, ma spesso ci si vergogna di lui per le sue "dicerie" o presunte tali in abito di preferenze sessuali senza contare che ci dimentichiamo spesso la sua nascita e morte
  • Pare che in uno dei suoi testamenti abbia messo come condizione quella del non ritorno in patria della sua salma, per via dei rapporti "freddi" l'allora regime fascista. Senza contare che gli stessi "gerarchetti" castellanetani abbiano fatto sparire nel ventennio una statua che l'attore donò alla città durante un suo viaggio. Certo il tempo e la situazione politica è cambiata, ma delle sue volontà bisognerà pur tenere conto...
Senza contare che non riusciamo nemmeno a rendere la nostra città sede del Premio Internazionale Rodolfo Valentino, lasciando l'onere (mettete voi l'accento a seconda delle sensibilità) ad altre città che NULLA hanno a che fare con l'attore (per esempio la Sardegna cosa centra?). Ma io mi accontenterei anche di risparmiare quei soldi e di investirli in maniera massiva e sensata in un museo degno del nome e in altre attività in favore dei giovani artisti locali. Forse ne guadagneremmo tutti e forse sarebbe contento anche il grande Rudy.

Intanto per chi volesse lasciare un fiore virtuale sulla tomba del divo vi lascio un macabro link al cimitero virtuale (ahhh questi americani) dove riposa Rudy, ma anche suo fratello Alberto (morto negli anni 80 e sepolto a pochi metri dal fratello più famoso) di cui non si "capisce" il perché la salma non venga mai reclamata.

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