mercoledì 26 maggio 2010

Le province verranno realmente tagliate?


Ecco l'ennesimo provvedimento sensazionalistico e propagandistico. Vorrei ricordare che il PDL in campagna elettorale aveva promesso l'eliminazione delle province e non il taglio di un numero risibile di essere (meno di dieci). Invece vince nuovamente la Lega Nord che protegge i propri interessi castali.

Basta leggere il provvedimento per scoprire che si aboliscono solo le province con abitanti inferiori ai 220 mila, in regioni non a statuto speciale e non vicine ai confini (del Nord... quelli marittimi per loro non contano, avranno chiesto qualche consulenza in geografia a Renzo Trota Bossi).

Ieri Lupi a Ballarò ha affermato che non sono poche le province sotto i 220 mila abitanti (infatti sono pochissime se si eliminano i distinguo), in realtà come dice l'Olandese Volante sono meno di dieci (9 per la precisione, massimo 13), come è anche facile da verificare dalla foto in allegato (presa dallo stesso blog).


Cliccare sull'immagine per ingrandirla

In Rosso le province "sicuramente" abolite
In Arancio quelle a rischio abolizione
In Verde le province sotto i 220 mila ab. al confine
In Blu le province sotto i 220 mila ab in regioni a statuto speciale

Io sono favorevole all'eliminazione di tutte le province (anche se farei finalmente partite le città Metropolitane). Avrei accettato però un taglio più sostanzioso: per costituire e mantenere una provincia minimo 300 mila abitanti, ed eliminazione delle province nelle regioni che ne hanno solo una, demandando tutte le competenze alla regione stessa (questa però necessiterebbe di modifica costituzionale).

aggiornamento: come si poteva immaginare, alla fine era solo propaganda. Bossi li tiene tutti in pugno.

(L’immagine è rilasciata sotto licenza CC-BY-SA, da l'Olandese Volante).

14 commenti:

Sottocolle ha detto...

Asti, Lodi e La Spezia superano sicuramente i 220.000 abitanti, anche se di poco. Il tetto dei 220.000 è stato ottenuto proprio dalla presidentessa della provincia di Asti (221.000 ), deputata, ex sottosegretaria alle Finanze e pupilla di Tremonti.
In origine si parlava di sopprimere quelle sotto ai 250.000 ma sarebbe stata una mezza ecatombe.

Pietro_d ha detto...

Anche qui, ci sarebbe da ridire... di quali dati bisognerebbe tener conto?

ISTAT o ultimo Censimento?

Comunque come puoi ben notare siamo solo alla propaganda...

Pietro_d ha detto...

a dimenticavo queste provincie sarebbero comunque nelle 4 a rischio (in base ai dati utilizzati) ma non nelle 9 sicure...

Sottocolle ha detto...

Sicuramente i dati Istat, visto che l'ultimo censimento è del 2001.
La provincia di Asti nel 2001 era largamente al di sotto del tetto previsto.Negli ultimi anni, malgrado la natalità di segno negativo, la popolazione è stata in costante crescita grazie agli immigrati e ai sempre più numerosi trasferimenti dall'area metropolitana torinese.

Sottocolle ha detto...

Cmq caro Pietro ho come l'impressione che anche questa volta non verrà toccata nessuna provincia; come nel 2008 e nel 2006.

Sottocolle ha detto...

Per continuare il discorso, io credo invece che le province siano un ente intermedio molto importante in certe realtà, assai meno in altre. Io credo sia necessaria una loro profonda modifica, questo sì.
Dovrebbero mantenere il ruolo di coordinamento, definizione e gestione territoriale, soprattutto là dove i confini coincidono con aree morfologicamente, socialmente, economicamente e storicamente omogenee.
In sostanza viabilità, agricoltura, ambiente e promozione turistica.
Al posto degli attuali consigli provinciali vedrei bene un collegio di sindaci del territorio, che ovviamente non dovrebbero percepire alcun gettone per questa loro attività.

Pietro_d ha detto...

anche secondo me sarà un bluff.

come ho detto penso che sia importante far partire le città metropolitane (e al contempo eliminare tutte le province) visto che sopratutto nelle grosse aree metropolitane (che in certi casi sarebbero le vecchie province, in altri sarebbero qualcosa di nettamente più grosso ed esteso) è necessario ed obbligatorio avere un'istituzione che tenda a coordinare i vari comuni sopratutto su temi importantissimi come i trasporti pubblici, la viabilità e le sue infrastrutture etc...

a me basterebbe però anche eliminare semplicemente le tante province che sono nate negli ultimi 30 anni e di cui non si sentiva proprio il bisogno.

Sottocolle ha detto...

"a me basterebbe però anche eliminare semplicemente le tante province che sono nate negli ultimi 30 anni e di cui non si sentiva proprio il bisogno."

Su questo siamo perfettamente d'accordo. Anche sul fatto che sia indispensabile un'istituzione intermedia di coordinamento territoriale. Ma in territori lontani dai grandi centri urbani tali istituzioni non possono essere le aree metropolitane. Ecco, diciamo che le Province dovrebbero essere enti "senza portafoglio" che indirizzano, organizzano e gestiscono le speso della regione nel proprio territorio.

Pietro_d ha detto...

certo... se diventano "senza portafoglio" sono il primo a sottoscrivere la tua proposta, ma per aree "densamente popolate" il portafoglio serve, altrimenti chi abita nelle zone più periferiche del conglomerato urbano viene doppiamente svantaggiato.

Sottocolle ha detto...

E insomma, tanto rumore per nulla. Han fatto precipitosamente dietrofront. Spassoso però che il sito del Tesoro annunci dieci province, ne elenchi nove, ma solo otto aventi i requisiti per l'abolizione. Vercelli infatti confina con la Svizzera. manco la geografia conoscono, questi!

Anonimo ha detto...

> Avrei accettato però un taglio più sostanzioso: per costituire e mantenere una provincia minimo 300 mila abitanti

Non sono d'accordo sul limite. Quasi tutte le aree metropolitane sono sopra i 500.000, se non erro (alcune anche di molto, vedi Napoli, Milano, Roma (in ordine alfabetico)). Una provincia "credibile", secondo la mia opinabilissima opinione, dovrebbe superare, per numero di abitanti, tale cifra. Quindi io abolirei tutte le province sotto i 500.000. Ciao.

Marco

Anonimo ha detto...

> Napoli, Milano, Roma (in ordine alfabetico)

Milano, Napoli, Roma... scusate. Ah, la fretta.

Marco

Sottocolle ha detto...

Marco, io credo che il requisito principale per una provincia non sia tanto il numero di abitanti, quanto l'omogeneità e la compattezza del territorio che rappresenta e coordina.
Una provincia è anche una prefettura ed una camera di commercio, non dimentichiamolo. Io sarei per l'abolizione dei Consigli provinciali, quello sì, che costano ogni anno in gettoni di presenza ai politici quanto una mezza finanziaria. Al loro posto un collegio di sindaci dei comuni del territorio.

Pietro_d ha detto...

il limite "basso" sui 300mila è dovuto proprio al fatto dell'omogeneità del territorio. detto questo i numeri spesso non sono dei limiti che tengono conto di tanto altro... alla fine a me basterebbe tornare alle province di qualche tempo fa, prima dell'esplosione avuta negli anni 90 e 2000.

inoltre credo che l'opzione del comitato dei sindaci (o assessori comunali senza alcun gettone) sia un buon sistema, per portare avanti una struttura di coordinamento....