mercoledì 7 aprile 2010

Analisi a freddo


A due settimane dal voto si può finalmente fare un'analisi lucida sull'esito del voto in paese.
Confermo che c'è un solo vincitore (Vendola) e tanti sconfitti. Sconfitto Palese, sconfitto il PDL, sconfitto il PD e sconfitto forse in modo definitivo Cristini e il suo movimento.

Vendola ha incassato tanti voti rivolti alla sua persona e moltissimi disgiunti, mostrando che anche a Castellaneta la sua forte personalità e le sue capacità sono ben evidenti a tutti (ma anche che Palese era un avversario debole).

Il PDL ha subuto un tracollo di voti (dal 52% somma dei voti di FI e AN del 2005, al 50% e più delle scorse Europee e Provinciali), anche se bisogna aggiungere l'assenza del castellanetano in grado di catalizzare le preferenze. Dal risultato si nota anche una grande divisione interna del partito, vista la grande frammentazione dei voti di preferenza. I castellanetani hanno anche punito i RAS locali puntando tutto sul candidato laertino (trombato) Cristella.

Passiamo poi al dato di Cristini. Il trend è ormai con segno negativo da troppo tempo. L'emorragia di voti continua e le sconfitte personali dell'ex vicesindaco aumentano tanto che ormai non si le si contano più.

Il CentroSinistra vince ma rimane molto anzi troppo diviso. I soli risultati positivi possono essere quelli de La Puglia per Vendola e di Sinistra Ecologia e Libertà.

Per quanto riguarda il PD il risultato è sconfortante. Minimo storico al 13%. Peggio delle scorse provinciali (17%) ma anche delle Europee (22,5%) ma sopratutto tracollo rispetto al risultato del 2005 (DS+Margherita 30,9%). Risultato, che guardando le preferenze, poteva essere anche peggiore se non fosse intervenuto l'aiuto Briziano su uno dei candidati. Il dato più allarmante della crisi del PD è però che lo "storico" partito prende meno voti di una lista apparsa all'ultimo minuto e sopratutto meno del candidato più suffragato (1093 rispetto ai 1437 di Leonardo Rubino). Se qualcuno voleva iniziarsi a contarsi non può che trarre una sola conclusione "vecchi" (che poi a guardar bene sta classificazione sta davvero molto stretta) battono "giovani" con gran distacco.

Ed ora? Forse abbiamo (la Sinistra) l'occasione di battere la destra alle prossime elezioni, ma bisogna prima disinnescare le bombe che minano la coalizione, che purtroppo sono tantissime. Bisognerà eliminare gli odii presenti oggi nel PD (o meglio nell'area emanazione diretta tra DS e Margherita). Il primo punto da risolvere è questo e tutto dipenderà da quello che succederà al congresso del partito. Non importa chi vincerà, l'importante è che le divergenza vengano appianate, cosa possibile solo se gli attori principali del conflitto decideranno di fare qualche passo indietro. A quel punto tutto filerà liscio. Gli uomini (forse è meglio parlare al singolare) per ricomporre le parti ci sono, il tempo anche e le idee di sicuro non mancheranno! Bisogna solo sperare che non prevalgano logiche da primadonna e di chiusura verso gli altri. A parole sembra cosa semplice, ma visto le individualità ci sarà da penare.

Nota a margine: non capisco come il PD (nazionale, regionale, provinciale) continui ad avere una faccia di bronzo e a proclamare di avere tenuto o addirittura di aver vinto..... con questi dirigenti davvero non si va da nessuna parte. Ci vogliono persone con idee CHIARE, SEMPLICI e di SINISTRA. Bisogna fare opposizione seria a questo governo e bisogna anche farla finita di star dietro a candidati impresentabili e che nemmeno rispettano la parola data. E poi qualcuno deve anche farla finito con il giovanilismo a chiacchiere. I Civati, Renzi e Zingaretti (che poi sono quarantenni) non sono solo giovani, ma sono politici che fanno e non delle chiacchiere. Non basta la carta d'identità per rinnovare.... o meglio se il rinnovamento è quello prospettato meglio attenersi agli insegnamenti di Berlinguer e della sua "vecchia" questione morale.

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