venerdì 2 dicembre 2011

Sentimento popolare reload

Ieri mattina ho avuto la sciagurata idea di comprare la Repubblica. In realtà mi servivano solo 4 euro in moneta per fare delle fototessere dalle macchinette automatiche e nel portafoglio c'era solo cartamoneta, ma questa è un'altra storia. Nel poco tempo a disposizione nell'attesa di un treno ho deciso di leggermi al volo le pagine meno impegnative dello sport.

Si parlava di Europei e della situazione in Ucraina e dopo aver notato errori riguardanti la costruzione dello stadio di Donetsk sono passato alla pagina successiva dove si parlava di Juve e Napule. Strano dopo 2 giorni ancora si dava spazio alla Juve. Nell'articolo si esalta Conte e le sua capacità che hanno portato alla rimonta di Napoli. Ma di colpo ecco l'articolo che ti aspetti. Di spalla e firmato Maurizio Crosetti uno che di Juve è sicuramente "esperto".

Cosa tratta? L'unico argomento utile a destabilizzare un ambiente che al momento funziona quasi perfettamente: "Il caso Del Piero", ovvero l'ennesimo caso creato ad arte.

Titolo: "Al minuto 91 non sono tutti uguali" con tanto di faccione del capitano. Ed ecco la solita tiritera del nerazzurro Crosetti che insinua nel finale del suo articolo in cui si esalta l'umilta del nostro capitano, congetture sul trattamento riservato a Del Piero da Conte e da Andrea Agnelli.

Però, non tutto quadra. Non quadrano le parole improvvide di Andrea Agnelli, sull'ultima famosa annata di Del Piero alla Juve. Guarda caso , dopo questa esternazione, il capitano è stato usato dall'allenatore come se servisse sempre meno, quasi niente. E questo non si fa. Una vita in bianconero , più di tre minuti , meritano maggiori rispetto

Mi chiedo come certa stampa, la stessa che ha sempre affossato il nostro capitano preferendo altri pseudo fenomeni (ricordate gli europei?) e che negli scorsi anni consigliava di dosare il minutaggio del nostro capitano vista l'età (che ben conoscono visto che campeggia in didascalia alla foto), riesca a cambiare facilmente opinione.

Incavolato giro pagina, ma non è finita. Si parla del Bari e di sue 4 partite sotto inchiesta, dell'Udinese in Europa League ed..... ecco sulla destra evidenziato un microarticolo che sprizza "indignazione prescritta". Titolo: "Lo Striscione. Facchetti 48 la macabra ironia degli ultrà juventini". Articolo scritto a MILANO (come ci dice l'incipit dello stesso).

Ed eccolo per intero:
C'è ironia e ironia, quella accettabile e quella che proprio non si può. In Napoli-Juve i tifosi del Napoli hanno esposto una maglia di Quagliarella con il n°71 (nella smorfia il 71 rappresenta ll'omme 'e mmerda...), mentre nella curva juventina si è decisamente esagerato: lo stendardo nerazzurro con scritto "Facchetti 48" evoca il 'morto che parla'. Alla faccia dei tavoli della pace.

Indignazione a due velocità: quella che nasce solo dopo le pressioni delle associazioni juventine sui vergognosi striscioni dell'Heysel esposti della curva prescritta (insieme ad altri che auguravano la morte del nostro presidente) e quella "inferocita" di giornalisti partigiani, su uno striscione a due aste rivolto più a chi si nasconde dietro il "silenzio di un morto " che non al morto stesso.

Da tutto questo ho imparato una lezione: la prossima volta che mi servirà della moneta opterò per un pacchetto di gomme da masticare

articolo pubblicato su GiùLeManiDallaJuve

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