venerdì 9 gennaio 2009

Alle Europee vorrei votare PSE


Riprendo e condivido in pieno un pensiero di Democonvinto


Voglio votare PSE

Credo ci sia un enorme difetto nelle elezioni europee.
Noi infatti non votiamo per un partito Europeo, come in realtà dovrebbe essere, ma bensì votiamo per un partito italiano che poi andrà a collocarsi da qualche parte in Europa.
Per molti non cambia nulla, invece cambia tutto! Cambia nella sostanza e nella forma.
Il perchè cambi nella forma è ovvio, il perchè cambi nella sostanza lo è meno.
Sono un europeista convinto, fosse per me dovremmo dare il via ad un percorso che ci porti, in un tempo medio-lungo, ad un maxi stato Europeo modello americano; vorrei a livello Europeo ci fosse un governo vero e proprio, con ministri e competenze che possano governare e prendere decisioni. Per questo vorrei poter votare direttamente per un partito Europeo, e non passare da un partito italiano, E questa è sostanza!
Andiamo a noi però. Io voglio votare PSE. Mi chiedo se potrò farlo. Perchè non credo che il PD andrà nel PSE, credo andrà nel nulla! Il PS non ho nessuna intenzione di votarlo, mi spiace ma non posso proprio pensare di votare gente come De Michelis. Allora dovrei votare per Sinistra Democratica? Ma se fanno l'accordo con i Vendoliani ed altri, dove si collocheranno in Europa?
Ho la forte paura che l'Italia non avrà una sua rappresentanza nel PSE, la qual cosa mi lascia basito.
Credo il PSE abbia fatto, con il suo recente manifesto, tutti i passi avanti che ci si attendeva. E' secondo me diventato, se possibile, ancor più moderno di quanto lo fosse prima. E' diventato il grande partito nel quale non ci si può non riconoscere se si è di sinistra.
Faccio quindi un appello, e chi lo vuole raccogliere lo raccolga. Fatemi votare il PSE, con le forme ed i modi che preferite, ma datemene la possibilità! Non obbligatemi ad astenermi dal voto, cosa non vorrei fare mai!

Democonvinto

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Io voterò Ps e quindi Pse, ma capisco il tuo punto di vista.
Se può essere base di riflessione il segretario del Ps ha lanciato un appello per fare unalista del Pse, aperta a tutti quanti si ispirino a quella formazione. Tradotto vuol dire che non avremo il Ps, la sinistra, o altro ma qualcosa di nuovo. L'idea mi piace e la condivido.
Di seguito l'appello, e spero che venga visto da tutta la sinistra come un contributo per uscire dalla situazione in cui si è cacciata, come un'iniziativa positiva di collaborazione e non come qualcosa di identitario e settario.

Mi rivolgo a quanti – circoli, associazioni, fondazioni, partiti della sinistra non antagonista e non comunista -, condividono il Manifesto del Partito del Socialismo Europeo approvato a Madrid il 1 dicembre scorso perché si metta fine a divisioni nocive per la presenza in Italia di una sinistra riformista fondata sui valori del merito, della inclusione, del rigore, della libertà”. Inizia così la lettera- appello del segretario del Partito Socialista, Riccardo Nencini, in vista delle elezioni europee del giugno 2009.
“Mi rivolgo - prosegue l’appello - a quanti ritengono colpevole non agire per definire un progetto della sinistra del futuro i cui eletti al Parlamento Europeo siedano accanto ai rappresentanti laburisti, socialisti e socialdemocratici. Mi rivolgo a quanti pensano che sia necessario rinunciare a parte della propria sovranità per concorrere alla costruzione di liste elettorali condivise nei cinque collegi elettorali italiani. Candidati che condividano un programma minimo per il governo dell’Europa in questo tempo di crisi e che, grazie alla loro scelta, riescano a favorire nuovi processi di aggregazione anche solo finalizzati a quella importante scadenza politica. Mi rivolgo a quanti ritengono possibile unire le forze sotto il simbolo del Socialismo Europeo per presentare un’unica lista alle elezioni europee del giugno 2009. Non singole bandiere, dunque, ma l’accettazione del Manifesto del PSE quale segno di laicità, innovazione, investimento sulle giovani generazioni, valorizzazione dell’ambiente, parità di genere, ruolo dell’Europa per costruire la pace nel mondo. I socialisti sono pronti a lavorare in questa direzione fino dai prossimi giorni.
Per aiutare questo orientamento a compiersi, i socialisti – conclude l’appello di Nencini - avanzeranno richiesta al leader del PSE Rasmussen perché venga consentito l’uso del simbolo del Partito del Socialismo Europeo nelle circoscrizioni italiane nelle elezioni europee del prossimo giugno”.

D21 ha detto...

Ma siamo sicuri che il PSE abbia un'identita' cosi' chiara e definita? D'accordo per votare una lista di rango europeo e non una nazionale, ma ne siamo sicuri?
Lo sai che la Sinistra francese dice e fa cose diametralmente opposte a quella italiana (es. la privatizzazione delle poste, che in Italia ha dato significativi frutti se pensi a com'era 15 anni fa o la regionalizzazione che in Francia e' cosa di destra), che tedeschi e spagnoli hanno poche cose in comune (la Sinistra spagnola giacobina e libertaria nei diritti civili, quella tedesca autonomista, responsabilista e piu' attenta ai diritti civili).

La mia tesi e' che le famiglie politiche europee sono ancora molto eterogenee, piuttosto sognerei un PDE. Di certo non votero' mai il PS italiano che, come ho scritto in passato, e' per me una delle vere cause della caduta del governo Prodi e simbolo dell'immaturita' politica di certa Sinistra italiana. Sicuramente pero' dobbiamo tenere alto il dibattito per le Europee.

Anonimo ha detto...

la sinistra spagnola sarà giacobina, ma che la sinistra tedesca sia "responsabilista" mi sembra uno sfondone. Semplicemente, sono modi diversi di essere laici, di fronte a partiti democristian-clericali (perché non dimentichiamoci che ovunque in Europa ci sia un partito democristiano, si trova a destra oppure al centro, mai a sinistra).

D21 ha detto...

temo che Lorenzo riconduca tutta la politica ai temi etico-civili, io mi riferivo piu' che altro alle questioni socio-economiche e istituzionali che, ahinoi, in Italia sono diventate ormai una questione marginale nel dibattito politico.

Non dimentichiamoci che l'Italia e' l'unico paese dove ci sono cristiani di Sinistra, da Prodi alla Bindi. Possono non piacere, potete non votarli, ma non potete negare che ci siano (seppur minoritari). In ogni caso, i miei riferimenti erano di ben altra natura, socio-economici e istituzionali appunto. Non possiamo distinguere la Destra e la Sinistra solo per il testamento biologico, ci sono visioni del mondo in termini socio-economici che sono o almeno dovrebbero essere diametralmente opposte, invece il dibattito si arena se sia meglio scopare o permettere di farlo in vitro.
Avvilente.