venerdì 5 dicembre 2008

Questione Morale e incazzatura


In questo periodo ho poca voglia di scrivere, anche per questo preferisco prendere in prestito articoli da blog amici.



La “questione morale” e la nostra incazzatura

C’è da essere orgogliosi di avere ancora settimanali come L’Espresso: pur dichiarandosi da sempre di sinistra, un settimanale così non si tira indietro quando ci sono da fare dossier sulle presunte colpe della sua parte politica.
Questa settimana il giornale contiene un’inchiesta, “Compagni spa” che fa il punto su tutti gli inghippi giudiziari che il Partito Democratico si porta dietro a livello locale.

Noi siamo arrabbiati.

Siamo arrabbiati per due motivi. Primo, perchè sicuramente in questa campagna stampa si fa di tutta l’erba un fascio, pubblicando tutte le intercetazioni e suggerendo interpretazioni per esse interpretazioni talvolta forzate. Siamo arrabbiati perchè il PD ha una schiera di ottimi amministratori che sono i “primi lobbisti dei cittadini” e non certo degli interessi personali. E che rischiano di pagare colpe non loro.

Siamo però ancora più arrabbiati per un secondo motivo. Siamo ancora più arrabbiati con tutti quei dirigenti del Pd che, credendo partendo da qualche presupposto di “diversità”, sentendosi dalla parte moralmente “giusta”, identificando nella causa della loro elezione e del loro successo il bene comune, si adoperano in qualsiasi modo per procurarsi mezzi che li portino al successo. E nel procurarsi questi mezzi accettano compromessi con imprenditori che cercano terreni da edificare, appalti da vincere, aziende da comprare; e che in cambio forniscono voti, ma soprattutto “contributi”, finanziamenti e posti di lavoro, che a loro volta forniscono “fidelizzazioni” e pacchetti di voti.

Non vogliamo vivere illudendoci che la politica dovrebbe essere totalmente inattaccata da qualsiasi forma di favore, scambio o “cordata”. Sappiamo che quelli che a volte sembrano “scambi” e pressioni non sono altro che modi per portare avanti un progetto in cui si crede e da cui non si avranno tornaconti personali se non la gloria. Sappiamo anche bene che però non tutti fanno politica per passione.

Ma crediamo ci sia un limite oltre il quale l’insieme di magagne non sia più fisiologico ed intacchi il normale funzionamento del mercato e della democrazia: quando viene costantemente favorito l’imprenditore che “conosce” di più, il messaggio sarà quello di non pensare all’innovazione e alla ricerca, ma alle cene e ai club esclusivi. Quando per favorire dei contributi alla propria corrente si intaccano beni pubblici o paesaggistici si fa un danno perenne ad un territorio. E tanto altro ancora.
Siamo particolarmente arrabbiati con chi è entrato in un meccanismo tale che non gli permette neanche più di comprendere di trovarsi nel torto. Siamo arrabbiati con queste persone perchè con la loro insistenza stanno compromettendo al PD la possibilità di governare il paese e tanti territori. E a rimetterci saremo noi, sia come cittadini “proprietari” del futuro, sia come persone impegnate in politica, che un giorno vorrebbero poter dire di far parte di un partito all’altezza anche nel campo morale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Prendi pure il mio a questo punto ;-)