...Riflettiamo: pugliese di nascita, pugliese di cultura, ultrasuddista e ultrasudditante della parte geografica del mondo nella quale sono nata. Ma. C'è sempre un ma. Quella famosa parte geografica soffre di una brutta cancrena: il pessimismo e l'immobilismo della cozza, tipico dei Malavoglia (vedete Rocco e suoi fratelli per credere).Le amministrazioni si susseguono promettendo mari e monti (o martiri e morti), promettendo "lavoro per questi gggiovani" ma poi, nel concreto, ci troviamo sempre davanti a persone che della comunità non se ne fregano poi un granchè, o cmq non cambiano la situazione. Che però peggiora. Io personalmente ero e sono stanca delle parole...parole parole parole parole e ancora parole.....ma dico, e i fatti?? Ognuno è meglio e diverso dagli altri ma, in conclusione, sono veramente poche le persone che valgono almeno una cicca. E questo a qualsiasi livello: comune, provincia, etc. perchè poi, siamo onesti per l'amor di Dio, Castellaneta è immobile, ma come per lo stretto di Sicilia, si muove ad una velocità di 1 cm all'anno ma indietro e non in avanti. E poi...signori...ma vogliamo veramente commentare i castellanetani? Zombie, morti viventi che non necessitano neanche dell'aria per vivere ma dovrebbero nutrirsi del cervello dei vivi (e la cosa che mi spaventa è che bisogna andare a sto punto o a Laterza o a Palagianello, e allora parliamone)...inizio a credere che Laterza tra un po' ci presterà il simbolo della pecora del suo comune, tanto la nostra torre sappiamo tutti dove andata a finire (ma non fatemelo dire apertamente perchè sarei scurrile e ineducata)...
Mi ero riproposto (solo nella mia testa però) che non avrei scritto più nulla sul mio amato/odiato paese dove non si accetta la critica sopratutto se arriva da uno che sta fuori (che quindi ha la puzza sotto il naso ed ormai "polentone").
Nulla è cambiato in questi miei sei anni di assenza, o meglio se è cambiato qualcosa lo ha fatto in peggio (e non mi rifersco solo all'estetica del paese ma sopratutto alle idee e alla apertura mentale dei castellanetani). Castellanetani pecoroni silenti, che ancora credono alle favole. Pecoroni divisi in gregge (sempre in lotta fra loro) guidati ognuno dal proprio pastore dal quale sperano di ricevere il puntuale contentino. Vecchie volpi o giovani arrivisti non cambia la sostanza, tutti prostrati di fronte al nuovo/vecchio capo. Se la pensi diversamente passi direttamente nell lista nera dei nemici. Non sembra di essere in paese, ma in ritrovo di Comunione e Liberazione, dove l'unica verità è quella del capo clan è il resto delle idee non ha diritto di cittadinanza.
Intanto si levano anche sirene che si autoproclamano di cambiamento. Ma siamo davero sicuri che si tratti di questo?
Oppure ci ritroviamo di fronte ad un cambio di look che nella sostanza non è differente (se non nella scarsa preparazione) ai vecchi "tiranni" che ancora cercano di rimanere in un qualsiasi modo incollati al potere?
A voi l'amare sentenza...