martedì 30 dicembre 2008

Dov'é l'opposizione?

In questi giorni la politica è tutta concentrata su temi come la giustizia, la moralità e il presidenzialismo. Temi importanti, ma su cui forse si sta “perdendo” un po’ troppo tempo.

Sembrano come al solito delle vie di fuga che il presidente del consiglio imbocca per non parlare dei problemi reali che affliggono i cittadini italiani.

Tranne che nei primi giorni già non si parla più di crisi dell’economia (che in queste ore si sta spostando sulle spalle dei cittadini) e nemmeno più nei Tg di regime c’è traccia di ottimismo e di spesa (prima invece quasi si voleva invogliare agli acquisti), forse per i dati che confermano un trend negativo negli acquisti di prima necessità o di fascia media.

Strano che non si parli più approfonditamente di altri fatti che invece sono stati i cavalli di battaglia delle scorse elezioni e che i cittadini sentono molto vicini.

Dov’è finita l’emergenza immigrazione, salutata in pompa magna dall’accordo Italia-Libia di nemmeno tanti giorni fa?

Perché continuano ad arrivare tanti disperati sulle nostre coste nonostante i tanti denari regalati all’amico dittatore libico Geddafi? Ma c’era davvero tanto urgenza di regalare questi nostri soldi a questo mascalzone internazionale, invece di utilizzarli al meglio sul nostro territorio con una maggiore presenza di controlli e di aiuti nei confronti degli immigrati?

Dov’è finita l’emergenza campana dei rifiuti, anch’essa salutata dal premier durante la sua conferenza stampa di fine anno come COMPLETAMENTE risolta?

Perché in questi giorni Bertolaso ha chiesto alla Regione Puglia di accettare oltre 40000 tonnellate di rifiuti nelle sue discariche? Sarà forse che il problema rifiuti è stato risolto solo in apparenza e non nella sostanza? Bravo Vendola (uno dei pochi della sinistra radicale che riesco ad ammirare) a dire NO a questa richiesta che sa di presa per i fondelli. Mentre ai cittadini (campani e no) si fa credere che il problema è stato risolto, si cerca aiuto a quelle regioni (come la Puglia) che in questi mesi hanno dimostrato la massima disponibilità.

Ma parliamo anche di sicurezza, quella stradale ad esempio. Mentre in parlamento si discutono leggi bipartisan per abbassare le soglie minime per risultare positivi all’alcol test (gran vaccata visto che non si fa altro che ampliare la platea dei positivi al test e non chi realmente è pericoloso, ne tantomeno si cercano le concause di questo problema), ogni giorno moltissimi cittadini rischiano la vita per colpa di ubriachi e drogati. Ma non si era detto più sicurezza? Sarà forse che le vittime (involontarie) della strada sono di serie B rispetto a quelle colpite da immigrati? Dov’è il controllo nelle strade italiane?

Dov’è l’Alitalia e dove sono finiti i nostri soldi per salvare un tale baraccone se non per aiutare i soliti imprenditori che in tutti questi anni fatto la loro fortuna (e la sfortuna dei propri lavoratori) grazie agli aiuti di Stato?

E infine dov’è l’opposizione e dov’è la Sinistra. Dormono tutti o sono impegnati a farsi fotografare per apparire nel prossimo Cafonal. Perché non fanno il casino che si dovrebbe, perché non copiano la strategia utilizzata in tutti questi anni dalla destra (quando era all’opposizione) che per ogni più minuscola cacata che pur essendo sgradevole ha portato a risultati?

giovedì 18 dicembre 2008

Art. 32 Costituzione

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

martedì 16 dicembre 2008

PD fra sconfitte e primarie joniche.


L'Abruzzo cambia governatore e ritorna a destra. Non era difficile immaginarlo dopo le inchieste su Del Turco, quello che al massimo può sorprendere è la bassissima affluenza alle urne. Troppo bassa anche per essere spiegata semplicisticamente con questioni giudiziarie e maltempo (La Russa è un genio!).

PD ridimensionato con oltre 10 punti percentuali in meno e Di Pietro rafforzato (guadagna in pratica i punti persi dal PD).
Sinistra che è allo sbando, anche se in questa disfatta c'è anche chi se la ride ed è contento. E' il caso di Di Pietro che ieri dallo studio di Porta a Porta quasi si rallegrava della sconfitta e del deponteziamento del Partito Democratico, facendo il verso al ministro La Russa e al "direttore" Belpietro.

Probabilmente qualcuno non ha capito che le sconfitte sono sconfitte (anche se si guadagna qualche punto all'alleato), anzi sono ancora più pesanti se si perde elettorato nei confronti dell'avversario modesto qual'era il candidato della PDL Chiodi.

La Sinistra e sopratutto il PD, ora devono svoltare. Preoccuparsi dei cittadini e sopratutto eliminare le spinte autodistruttive interne e lasciare ogni pulsione populista, che ormai attanaglia la nostra parte politica. Una missione che sembra impossibile.

Passiamo al locale. Domenica scorsa nella provincia di Taranto si sono effettuate le primarie per determinare il candidato presidente. In lizza l'attuale presidente Florido (PD) e il segretario di Rifondazione Gentile. Primarie che sin dai primi minuti sono apparse fasulle, vista la differenza e il peso politico dei due "duellanti". Quando la smetteremo di fare queste farse dall'esito già scontato? Passino le Primarie per Prodi (che avevano un altro obiettivo), passino anche quelle per Veltroni, ma non si può non accorgersi che da allora questa alta forma di democrazia è stata sempre usata con lo stesso scopo, quello di legittimare una scelta fatta dai vertici, e non dalla base (cosa ben diversa dal principio delle primarie!).

Che dire sul vincitore scontato di queste primarie. In questi anni ha governato in maniera anonima. Certo non ha fatto i casini di decenni di centrodestra, ma non ha nemmeno realizzato quanto promesso. Le promesse di 4 anni fa rimangono per lo più inevase (per esempio dove sono le strade che dovevano essere "autostrade"?) e poco reggono le scuse dei tempi burocratici e dei bastoni messi fra le ruote (altrimenti non si spiega nemmeno perché molte cose stiano subendo una improvvisa accelerazione in queste settimane). Le promesse o le si realizzano o non le si fanno!
Va bene realizzare l'ordinaria amministrazione (finalmente si è visto l'asfalto sulle provinciali e lavori di manutenzione nelle scuole), ma il territorio ionico ha grossissimi problemi!
E poi infine vorrei fare una piccola richiesta al candidato del centrosinistra (o meglio di una sua parte, visto che i soliti sfasciatori invece che confrontarsi e rendere meno scontate le primarie hanno deciso di far da soli): basta parlare di alleanze con l'UDC. Quel partito a livello provinciale è parte attiva della quasi totalità delle giunte di centrodestra e inoltre è anche lo stesso che in questi anni è stato complice delle malefatte ioniche (vedi ASL e Comune di Taranto).

L'elettore di Sinistra sarà anche fidelizzato ma di sicuro non è fesso, anzi è il più critico di tutti!

venerdì 5 dicembre 2008

Questione Morale e incazzatura


In questo periodo ho poca voglia di scrivere, anche per questo preferisco prendere in prestito articoli da blog amici.



La “questione morale” e la nostra incazzatura

C’è da essere orgogliosi di avere ancora settimanali come L’Espresso: pur dichiarandosi da sempre di sinistra, un settimanale così non si tira indietro quando ci sono da fare dossier sulle presunte colpe della sua parte politica.
Questa settimana il giornale contiene un’inchiesta, “Compagni spa” che fa il punto su tutti gli inghippi giudiziari che il Partito Democratico si porta dietro a livello locale.

Noi siamo arrabbiati.

Siamo arrabbiati per due motivi. Primo, perchè sicuramente in questa campagna stampa si fa di tutta l’erba un fascio, pubblicando tutte le intercetazioni e suggerendo interpretazioni per esse interpretazioni talvolta forzate. Siamo arrabbiati perchè il PD ha una schiera di ottimi amministratori che sono i “primi lobbisti dei cittadini” e non certo degli interessi personali. E che rischiano di pagare colpe non loro.

Siamo però ancora più arrabbiati per un secondo motivo. Siamo ancora più arrabbiati con tutti quei dirigenti del Pd che, credendo partendo da qualche presupposto di “diversità”, sentendosi dalla parte moralmente “giusta”, identificando nella causa della loro elezione e del loro successo il bene comune, si adoperano in qualsiasi modo per procurarsi mezzi che li portino al successo. E nel procurarsi questi mezzi accettano compromessi con imprenditori che cercano terreni da edificare, appalti da vincere, aziende da comprare; e che in cambio forniscono voti, ma soprattutto “contributi”, finanziamenti e posti di lavoro, che a loro volta forniscono “fidelizzazioni” e pacchetti di voti.

Non vogliamo vivere illudendoci che la politica dovrebbe essere totalmente inattaccata da qualsiasi forma di favore, scambio o “cordata”. Sappiamo che quelli che a volte sembrano “scambi” e pressioni non sono altro che modi per portare avanti un progetto in cui si crede e da cui non si avranno tornaconti personali se non la gloria. Sappiamo anche bene che però non tutti fanno politica per passione.

Ma crediamo ci sia un limite oltre il quale l’insieme di magagne non sia più fisiologico ed intacchi il normale funzionamento del mercato e della democrazia: quando viene costantemente favorito l’imprenditore che “conosce” di più, il messaggio sarà quello di non pensare all’innovazione e alla ricerca, ma alle cene e ai club esclusivi. Quando per favorire dei contributi alla propria corrente si intaccano beni pubblici o paesaggistici si fa un danno perenne ad un territorio. E tanto altro ancora.
Siamo particolarmente arrabbiati con chi è entrato in un meccanismo tale che non gli permette neanche più di comprendere di trovarsi nel torto. Siamo arrabbiati con queste persone perchè con la loro insistenza stanno compromettendo al PD la possibilità di governare il paese e tanti territori. E a rimetterci saremo noi, sia come cittadini “proprietari” del futuro, sia come persone impegnate in politica, che un giorno vorrebbero poter dire di far parte di un partito all’altezza anche nel campo morale.